Il desiderio dell’immortalità è la mostra fotografica diffusa, in programma a Sarteano da oggi (l’inaugurazione alle ore 16,30) a domenica 3 settembre, dedicata a Marco Paolini. Luoghi dell’esposizione, oltre alla rocca, sono il Museo civico archeologico e alla Sala d’arte Beccafumi: spazi ricchi di immagini iconiche, come gli affreschi di una tomba etrusca (la famosa Quadriga infernale) o la celebre “Annunciazione”, rispetto ai quali diventa naturale riflettere su ciò che ci lega all’immortalità.
Pensiamo a quando non ci saremo più, o magari a quando l’umanità si sarà estinta: è la precarietà della vita che spinge a interrogarci sul destino delle nostre anime, ma soprattutto desiderare di lasciare qualcosa che ci faccia ricordare da quelli che verranno. Il nostro desiderio di rimanere immortali è lo stimolo che, da millenni, ci fa dire o fare cose pensando solo al domani: questo ci allontana inesorabilmente da tutto ciò che pensiamo finisca. In realtà, niente finisce e tutto si trasforma. Ed osservando tutto ciò che viene dimenticato e abbandonato ci possiamo rendere conto della bellezza intorno a noi: una tomba, un edificio decadente o una semplice e apparentemente banale azione quotidiana. Ogni cosa ha un suo fascino, ogni cosa vive nel suo presente. Noi abbiamo la preziosa fortuna di poter vedere ed emozionarci qui ed ora: l’immortalità lasciamola a chi vive nell’illusione del desiderio. Per questo, attraverso le foto, Marco Paolini intende fermare un’emozione per comunicarla agli altri.
L’artista vive nella Tuscia viterbese, a Mugnano in Teverina (alle porte di Bomarzo). Dopo una lunga esperienza come psicologo analista di scuola junghiana e di studi sulla percezione visiva ha iniziato un percorso di ricerca artistica scegliendo la fotografia come mezzo di comunicazione. La fotografia ha la possibilità creativa di esprimere con le immagini una visione più libera dell’essere nel mondo. Solo “guardando” con semplice disincanto il quotidiano e la normalità è possibile cogliere nuovi modi di vedere la realtà, comprenderne la bellezza ed emozionarsi del presente. Mostre come quella di Sarteano rispecchiano la ricerca artistica di Marco Paolini, per il quale «una foto è bella solo se guardandola entri dentro lo specchio di Alice».
Con questo appuntamento, afferma l’assessore alla cultura, al turismo e al commercio Flavia Rossi «continua l’impegno del Comune nella valorizzazione del patrimonio culturale sarteanese, affidato alla gestione della società Intrepido Servizi. L’esposizione di Paolini, curata da Stella Severini fa parte del progetto Ram, Rocca Manenti Art, serie di mostre fotografiche e non solo, iniziate nel 2016 con l’artista nipponica Yoshie Nishikawa giunte fino a Easy Pop dello scorso inverno, passando attraverso Enzo Ragazzini, Carlotta Bertelli, Raffaele Montepaone, Giuseppe Guanci, Marshall Vernet e altri artisti incontrati grazie anche a collaborazioni come quella con il Mia Photo Fair, salone milanese della fotografia d’arte. Un’ulteriore occasione per dare visibilità e attrarre visitatori presso i musei e il castello del nostro paese».