Cambiare radicalmente per sopravvivere al futuro ed evitare di fallire. Come? Attraverso una rinnovata gestione, più assimilabile a quella di un’impresa che di un’istituzione museale per come siamo abituati a conoscerla oggi. È questa la strada da percorrere per i musei, se vogliono restare al passo con i tempi e rispondere alle nuove esigenze della società contemporanea, senza mettere a rischio la loro sopravvivenza. Un tema, questo, al centro di “Museologia del presente. Musei sostenibili e inclusivi si diventa” (Pacini Editore), primo volume della nuova collana “Musei e Museologia del presente”, curato dal museologo (Università di Pisa), critico e storico dell’Arte, Maurizio Vanni.
Il libro, scritto insieme al presidente di ICOM Italia, Michele Lanzinger e a Domenico Piraina, Direttore Cultura del Comune di Milano e Direttore di Palazzo Reale, sarà presentato a Siena, giovedì 12 dicembre, alle 17,30, al Complesso Museale Santa Maria della Scala (Piazza del Duomo, 1). Ad introdurre i lavori sarà Chiara Valdambrini, Direttrice Complesso Museale Santa Maria della Scala. Sono previsti gli interventi del museologo Maurizio Vanni, del Direttore Fondazione Brescia Musei, Stefano Karadjov e dello Specialista in Arteterapia applicata dell’Università di Pisa, Enrico Marchi. Modererà l’incontro il giornalista Michele Morrocchi. L’ingresso è aperto al pubblico.
Il volume vuole rappresentare un vademecum per invitare i musei ad aprirsi alla collettività, affinché sappiano elaborare programmi che pongano la relazione con le proprie comunità al centro della loro azione. Una sfida che passa anzitutto da una gestione simile a quella delle imprese, elaborando quindi piani economici, bilanci di missione, strategie di marketing, profilazione e fidelizzazione del pubblico, percorsi inclusivi e progetti di fundraising per entrare nella dimensione quotidiana dei cittadini.
“Senza una solida progettualità che ne garantistica anzitutto la sostenibilità economica il museo non può adempiere alle proprie mission e non può raggiungere obiettivi misurabili – spiega Maurizio Vanni, Direttore scientifico della collana. – La creazione di valore non significa far prevalere gli aspetti manageriali rispetto a quelli storico-artistici, ma prendere coscienza che un piano economico è qualcosa di più di un elenco di costi e ricavi, ovvero uno strumento strategico di misurazione e verifica per rendere ancora più appropriate le offerte culturali su misura e migliorare gli impatti sul territorio. Oggi le strutture museali sono chiamate a facilitare l’accessibilità fisica, sociale e cognitiva con proposte personalizzate, non solo per coinvolgere più visitatori, ma anche per arrivare alla loro fidelizzazione ed allontanarle dallo stress quotidiano”.
Per rispondere a queste nuove esigenze è necessario dotarsi al contempo di nuovi profili professionali, da integrare a quelli preesistenti: specialisti di Economia, Marketing e Comunicazione, Valorizzazione e Gestione Museale, Antropologia, Sociologia, Pedagogia, Psichiatria ed Informatica. Una rivoluzione dalla quale trarranno beneficio anche i territori, in quanto le nuove funzioni trasformeranno i musei in vere e proprie destinazioni turistiche. Una svolta importante, ma necessaria per salvarli dal fallimento.
Il manuale affronta infine l’aspetto ambientale legato ai musei, con un capitolo sulla “Biomuseologia”, curato da Maurizio Vanni, unito a un saggio di Michele Lanzinger, nel quale si evidenziano una serie di azioni da mettere in pratica per ridurre il loro impatto sull’ambiente. I musei sono infatti, tra gli edifici che producono cultura, quelli più inquinanti, poiché rimangono sempre in funzione. Oltre il 75% si trova inoltre all’interno di edifici di rilevanza storica e quindi vincolati, ma grazie ad una serie di accorgimenti legati al risparmio e all’efficientamento energetico, come l’utilizzo di vernici green, l’installazione di pannelli fotovoltaici trasparenti ed impianti di illuminazione a led, oltre a strategie no waste grazie al riciclo avanzato, si può ridurre l’impatto ambientale di quasi il 70% senza intervenire sulla struttura e sulle mura esterne.
Arricchiscono la pubblicazione la presentazione di Jacopo Celona, Direttore di Florence Biennale, e la prefazione di Massimiliano Zane, economista della cultura, e i contributi di Angelo Crespi, Direttore Pinacoteca di Brera, Stefano Karadjov, Direttore Fondazione Brescia Musei, Daniele Mocchi, Economista, specialista dell’impatto economico della cultura sui territori, Irene Sanesi, Economista della cultura, Chiara Valdambrini, Direttore del Complesso Museale di Santa Maria della Scala a Siena, Carlo Albano, Lighting problem solver, Franco Achilli, Exhibit designer, Annalisa Banzi, Ricercatrice CESPEB Università Milano Bicocca, Enrico Marchi, Psichiatra e docente di Arteterapia applicata, Paolo Cavallo, Direttore Galleria Campari di Milano e Marina Vignozzi Paszkowski, Curatrice del Museo Artistico Industriale Bitossi di Montelupo Fiorentino.
Maurizio Vanni, museologo, critico e storico dell’arte, specialista in sostenibilità, valorizzazione e gestione museale. È docente di Museologia all’Università di Pisa. Ha al suo attivo 3 direzioni museali, 400 mostre e 700 pubblicazioni.
Michele Lanzinger, geologo e Dottore di Ricerca in Scienze Antropologiche, è stato direttore del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, dal 1992 al 2024. Attualmente è presidente di ICOM Italia, la principale organizzazione non governativa che rappresenta i musei ed i suoi professionisti Domenico Piraina, ha una duplice formazione, storico-artistica-letteraria e giuridico-economica. È Direttore Cultura del Comune di Milano e Direttore di Palazzo Reale. Ha diretto e organizzato oltre 1500 mostre |