Il valore della donazione del sangue da sempre contraddistingue i contradaioli senesi. Questa mattina infatti in Piazza del Campo sono stati presentati i grandi passi avanti, le sfide e soprattutto i progetti realizzati nel 2021 grazie ai contributi regionali che premiano il grande cuore dei donatori di sangue senesi.
Sono cinque i grandi regali che attraverso questi contributi regionali il Gruppo dei Donatori di Sangue delle Contrade, con a capo il Presidente Mauro Fantozzi, hanno donato alla città: due pulmini da 9 posti attrezzati, uno per la Pubblica Assistenza e l’altro per la Misericordia, una sonda che serve per individuare facilmente le vene al Centro Emotrasfusionale delle Scotte, un ecografo portatile per l’hospice di Siena che consente di visitare i pazienti senza doverli spostare e un assegno per lo stipendio di uno specializzando per un anno del Policlinico. Presenti all’evento tantissimi amministratori e personalità delle Contrade senesi, dal Sindaco Luigi De Mossi, all’Assessore Regionale alla Sanità Simone Bezzini, da Simona Dei, Direttrice Sanitaria dell’ASL Sud-Est al Direttore Sanitario delle Scotte Roberto Gusinu.
Il Gruppo donatori delle Contrade uno dei più attivi e più numerosi in Toscana, e i numeri importanti portati avanti negli ultimi anni sono valsi importanti riconoscimenti regionali. “Questi progetti sono stati possibili grazie ai donatori di sangue – spiega il presidente dell’associazione Donatori delle Contrade Mauro Fantozzi – Il 2019 è stato l’anno boom delle donazioni a Siena, e abbiamo avuto un aumento anche nel 2020″.
“La donazione del sangue è un qualcosa che ha un valore straordinario sul piano dei principi, si fa solidarietà e si dimostra altruismo, valori fondamentali da promuovere e da difendere – commenta l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini – Poi c’è la concretezza dell’aiuto che si dà al sistema sanitario in un momento complesso. I donatori anche durante la pandemia hanno continuato a donare, tuttavia negli ultimi mesi abbiamo avuto qualche difficoltà perché la vicenda omicron ha inciso anche rispetto all’attività di donazione. In questo momento la sanità ha bisogno di sangue per svolgere le proprie attività, ad esempio per recuperare le liste d’attesa chirurgiche, che si sono accumulate durante i mesi delle restrizioni”.
“Una grande sensibilità e generosità per cui non finirò mai di ringraziarli – commenta la direttrice sanitaria della Asl Toscana sud est Simona Dei – I donatori donano la cosa più preziosa che abbiamo, il sangue, che è fonamentale per chi ha delle patologie ma anche per costruire dei farmaci”.