Ha bisogno di una visita urgente a seguito del peggioramento di un glaucoma, ma il medico Asl non gliela fissa – per motivi legati all’emergenza Covid – e un cittadino 72enne di Siena è costretto a rivolgersi dopo 2 mesi al privato, con la patologia che risulta peggiorata in modo evidente.
A raccontare il disservizio e l’odissea vissuta, durante il lockdown, è, ai microfoni di Siena Tv, Fulvio Albani, che successivamente operato, è ancora molto amareggiato per quanto accaduto. Ad oggi, nonostante decine di mail e pec inviate a chi di dovere per chiedere spiegazioni o confronti, nessuno dall’azienda sanitaria gli ha risposto.
“Sono glaucomatoso dal 2018, mi è stato diagnostico un glaucoma cronico – premette Albani – ero seguito da un medico dell’Asl molto professionale e disponibile, quando nel 2020 ho accusato un peggioramento della malattia. L’ho informato del fatto, spiegandogli che il collirio non funzionava più. Mi viene risposto, siamo a marzo, che l’attività ambulatoriale era sospesa e aperta solo per le urgenze programmate. Ad aprile insisto e mi viene risposto che è ancora tutto fermo. Il medico che mi ha operato di cataratta attesta però, sulla base dei sintomi, che il mio caso è urgente, ed ho provveduto così a prenotare una visita presso uno studio oculistico privato. Mi viene rimproverato il fatto che ho aspettato troppi mesi, la pressione oculare era alta, e il campo visivo peggiorato”.
Prosegue Albani: “Ho scritto varie pec e mail al direttore del poliambulatorio, al direttore generale e sanitario, senza ricevere risposte. Così ho coinvolto ‘cittadinanza attiva tribunale dei diritti del malato di Siena’, che ha preso a cuore la situazione, ma anche loro non ottengono risposta. Mi sono rivolto pure al difensore civico e al Ministero della Salute, che ha prontamente contattato l’assessore alla salute della Regione Toscana, chiedendo di attenersi alla circolare sulle prestazioni sanitarie non procrastinabili. Nessuno mi ha mai risposto”.
“Mi sono rivolto anche al sindaco di Siena – ancora il cittadino – il decreto Bindi del 1999 attribuisce infatti al sindaco il controllo e il giudizio nei confronti del dg Asl. Volevo far presente il problema a Siena e non solo, che riguarda ogni cittadino che si rivolge ad una struttura pubblica. E non solo, ho scritto ai consiglieri dell’opposizione in Regione, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, per evidenziare il disservizio: solo il M5s mi ha risposto, inviando un’interrogazione al presidente del Consiglio comunale”.
“Nel momento in cui leggo nel sito dell’Asl che presta particolare attenzione ad ascolto e comunicazione, io come cittadino, mi sento preso in giro. Ti segnalo che un medico ha rifiutato una visita urgente, e nemmeno mi rispondi?” conclude amareggiato.