Il ministro della sanità Schillaci a Siena: "Biotecnopolo, a breve definizione completa cda"

Il ministro: "Ho proposto un quinto membro, parlo di una persona di Siena, con un importante curriculum scientifico"

Di Redazione | 10 Maggio 2023 alle 17:00

Il ministro della sanità Schillaci a Siena: "Biotecnopolo, a breve definizione completa cda"

“Ho incontrato professor Rappuoli poco dopo che sono diventato ministro, c’è l’intenzione ad avere una governance forte del Biotecnopolo, credo che a breve avremo la definizione completa del Cda”. Lo ha detto il ministro della salute Orazio Schillaci a Siena rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano a che punto fosse l’iter per la formazione del Cda del Biotecnopolo che sorgerà a Siena. “Oltre al ministero della salute il cda è formato da membri indicati dal ministero dell’Università, dal ministero dell’Economia e Finanze e da quello del Made in Italy; per quanto riguarda il ministero della Salute ho confermato il professor Parisi nel suo ruolo ed ho proposto un quinto membro, che mancava al ministro Bernini, e quindi credo che a giorni avrò l’accordo, sempre con il ministro Bernini, sul quinto nome del consiglio d’amministrazione che non c’era mai stato” ha aggiunto Schillaci che ha poi spiegato: “Parlo di una persona di Siena, con un importante curriculum scientifico e ora stiamo aspettando che gli altri tre colleghi facciano le loro valutazioni”.

La fine dello stato di emergenza Covid: “L’emergenza, come ha sancito l’Oms è finita; da quando sono diventato ministro io ho sempre dato dei numeri tranquillizzanti, i numeri diffusi dall’Iss, dal periodo in cui sono entrato in carica, sono sempre stati tranquillizzanti. Ricordatevi che l’aspetto più importante è stata la pressione che c’era sugli ospedali, in termini di ricovero sia nei reparti ospedalieri che nelle terapie intensive, da molti mesi qui abbiamo numeri assolutamente in calo e posso dire che siamo tranquilli” ha aggiunto Schillaci che ha poi concluso: “Questo però non toglie che l’attenzione nostra e della comunità internazionale è alta e nella malaugurata ipotesi che si dovesse ripresentare un’evenienza del genere noi siamo pronti ad affrontarla”.

Ancora il ministro su rischio default sanitario manifestato da alcune Regioni: “Nel decreto legge 34 abbiamo messo un miliardo e cento milioni di euro per il payback dei dispositivi medici che vanno a rifondere in parte le Regioni. Abbiamo già fatto una riunione con le Regione al Mef e stiamo seguendo queste difficoltà con attenzione” ha aggiunto Schillaci a margine di un incontro con gli operatori della sanità”. Sulla sanità pubblica: “Chi vuole celebrare il funerale della sanità pubblica sono quelli che hanno contribuito ad ucciderla in questi anni. A chi dice che la sanità pubblica è in declino consiglio di andare a farsi curare in altri paesi, la sanità pubblica italiana è un vanto per gli operatori, da un punto di vista politico e amministrativo si può fare meglio ma se questa è in declino noi faremo di tutto per non farlo arrivare questo declino” ha aggiunto il ministro che ha trattato anche altri temi.

“Sui gettonisti, forse dovevo arrivare io per accorgermene, nel mese di novembre abbiamo fatto un’ispezione con i Nas ed abbiamo trovato una serie di irregolarità incredibili con persone che non avevano la specializzazione per svolgere i lavori. Dovevamo mettere un freno a questa cosa e lo abbiamo fatto con il decreto legge 34, ora è chiaro che questo processo va portato a termine, ma con un minimo di attenzione” ha aggiunto Schillaci specificando: “Se togliamo i gettonisti dall’oggi al domani rischiamo di far franare qualche reparto e questo non lo vogliamo fare per i pazienti ma è chiaro che il fenomeno dei gettonisti deve finire”.

“Dobbiamo rendere nuovamente attrattivo il servizio sanitario nazionale, questo significa pagare meglio chi ci lavora. – ha evidenziato – oggi guardavo le cifre degli operatori per alcuni paesi europei e bisogna rendersi conto come è impensabile arrivare a quel tipo di remunerazione” ancora Schillaci che ha poi specificato: “Però va anche detto che esiste un problema paneuropeo: gli infermieri mancano in tutta Europa e questo problema va affrontato bene e qui da noi questo problema sconta errori di programmazione precedente”. “Il problema dei medici è diverso ma una migliore programmazione poteva farci avere più medici che potevano farci comodo; ecco perché, con il ministro Bernini, ci sarà un ampliamento degli iscrivibili alle facoltà di medicina da subito.

Infine un annuncio: “Nel decreto legge 34 c’è un articolo dedicato alla violenza sugli operatori sanitari, questo tema negli ultimi dieci giorni è tornato nelle cronache con la triste vicenda della collega psichiatra e con il ministro dell’Interno Piantedosi abbiamo rafforzato e rafforzeremo la presenza della Polizia nei servizi ospedalieri. Devo però dire che esiste un problema culturale, non è possibile e accettabile prendersela con chi si trova in pronto soccorso con un camicie e ritengo ancora più offensivo che la violenza, come si legge nelle nostre statistiche, sia per il 70% dei casi nei confronti delle donne. Bisogna recuperare il rapporto umano tra paziente e medico che sta lì, tra mille sacrifici, per prendersi cura dei malati”.



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