Il "senese d'adozione e contradaiolo" Borghi scatena un 2 giugno al vetriolo chiedendo le dimissioni di Mattarella

Borghi "senese d'adozione e contradaiolo" come lui stesso si definisce e come lo definì anche la Lega Siena per la candidatura del 2018 alla Camera, è da anni legato alla città del Palio e alla nobile Contrada dell’Aquila. 

Di Simona Sassetti | 3 Giugno 2024 alle 10:59

Il "senese d'adozione e contradaiolo" Borghi scatena un 2 giugno al vetriolo chiedendo le dimissioni di Mattarella

“È il 2 giugno, è la Festa della Repubblica Italiana. Oggi si consacra la sovranità della nostra nazione. Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”. E’ il senatore della Lega Claudio Borghi a scatenare un 2 giugno al vetriolo con un attacco diretto al capo dello Stato. Borghi “senese d’adozione e contradaiolo” come lui stesso si definisce e come lo definì anche la Lega Siena per la candidatura del 2018 alla Camera, è da anni legato alla città del Palio e alla nobile Contrada dell’Aquila. Sempre nel 2018, dopo le elezioni nel collegio uninominale di Siena, il leghista ci tenne a ringraziare la città: “Ringrazio i senesi per i voti, decisivi ai fini della mia elezione, sarò un degno rappresentante”.

Le sue parole contro Mattarella hanno alzato un polverone, soprattutto dopo che sulla vicenda è intervenuto anche il segretario della Lega, Matteo Salvini. “Il post del senatore leghista Borghi su Mattarella? Io non passo la giornata leggendo i tweet, oggi so che è la Festa della Repubblica, c’è la parata militare a Roma con chi si è sacrificato per la sovranità, quindi è la festa degli italiani e della Repubblica. Non è la festa della sovranità europea. Cos’è la sovranità europea? Noi abbiamo un presidente della Repubblica perché esiste una sovranità nazionale italiana. Io penso all’Europa come un insieme di stati sovrani, autonomi, liberi, indipendenti che insieme mettono in comune alcune energie, alcune forze. Però la sovranità nazionale è assolutamente fondamentale. Quindi, al di là dei tweet, si festeggia la Repubblica Italiana. Non l’Unione europea. Io non mi arrenderò mai a un super-Stato europeo in cui comandano quelli che hanno i soldi. Non è questa l’Europa”.  Parole che sono state condannate da diversi leader politici, anche se poi il leader leghista, Matteo Salvini ha precisato che:  “Non chiediamo le dimissioni di nessuno. Oggi  è la festa degli italiani e la sovranità italiana viene prima di ogni appartenenza. Con tutto il rispetto per il Quirinale, oggi è la festa degli italiani”.

Dal Quirinale non è arrivato nessun commento, a scatenarsi, invece, le opposizioni. La segretaria del Pd Elly Schlein ha parlato di “attacco gravissimo” e “senza precedenti”, chiedendo che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ne prendesse le distanze: “È grave il silenzio della premier”. Giuseppe Conte ha criticato la “polemica indegna” affermando che chiede le dimissioni di Mattarella è “una cosa non commentabile, talmente grave e talmente sconclusionata. Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha dichiarato: “L’endorsement di Salvini al tweet del leghista Borghi in cui viene avanzata la richiesta di dimissioni di Sergio Mattarella rappresenta un attacco eversivo”, Carlo Calenda ha affermato che Salvini “non ha neanche la dignità e l’onore per rispettare il presidente della Repubblica” e Matteo Renzi ha rivendicato di aver fatto eleggere Mattarella al Quirinale nel 2015.

A prendere le distanze dalle parole dei due leghisti è stato Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, che ha espresso solidarietà al capo dello Stato: “Siamo italiani ed europei, questa è la nostra identità. Questa è la nostra civiltà. Ogni scelta anti europea è deleteria per l’Italia”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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