Ancora polemiche attorno al Cacio&Pere: l’ordinanza del sindaco fa discutere
Dopo circa un mese dall’apertura del Cacio e Pere nei locali in via della Stufa Secca, ieri un post sulla pagina Facebook del locale avvisava i clienti della chiusura serale. “Ci dispiace comunicare che per cause non dipendenti dalla nostra volontà Cacio&Pere è chiuso stasera – hanno scritto i titolari. I motivi non vengono specificati, anche se il proseguo del post lascia poco spazio all’immaginazione. “La vita e la convivenza qua non sono facili -continuano -Vi aggiorneremo a breve, stiamo cercando di gestire la situazione al meglio”. Parole che hanno subito stimolato tanti commenti di supporto e dispiacere per quello che è solo l’ennesimo capitolo di una storia molto più lunga nel tempo. La situazione a cui si fa riferimento riguarda, però, non solo le lamentele da parte dei residenti. Il motivo della chiusura va infatti ricercato in un’ordinanza del Sindaco De Mossi. Sul tema della convivenza tra il locale e i residenti della zona, l’amministrazione è stata da subito vigile, monitorando la situazione anche con un primo sopralluogo da parte di alcuni esponenti dell’amministrazione comunale e della polizia municipale nel primo giorno di apertura. Da quel momento non sono mancate varie segnalazioni alle forze dell’ordine. Da qui, infatti, l’ordinanza del sindaco che porta il Cacio e pere a chiudere i battenti. Il problema principale sembra essere il troppo rumore che disturba la quiete del quartiere. “Rumorosità non compatibile con la residenzialità – si legge nell’ordinanza – forti vibrazioni, volumi non assorbiti e costante presenza di attività musicali che si protraggono in orari tali da determinare un evidente disturbo della quiete e della tranquillità”. Tutto ciò non solo “incide sulla vivibilità e sulla qualità della vita dei residenti” ma mette a rischio “la salute e lo stato di benessere psicofisico degli stessi”. Considerato quindi il forte stato di disagio, il sindaco De Mossi ha ordinato la sospensione di qualsiasi tipo di attività e la chiusura temporanea, chiamando i titolari a stilare una relazione dettagliata di tutte le attività previste all’interno del locale oltre a quelle legate alla vendita e somministrazione. Una decisione, quindi, che rimarrà tale in attesa delle verifiche effettuate dall’amministrazione anche sulla base della relazione che i titolari del locale hanno già fatto arrivare sul tavolo del sindaco. “Non concepisco le motivazioni –commenta Luca Cianfarani, uno dei soci – i verbali di ispezione non giustificano una decisione del genere e i rilievi commissionati dai residenti cui si fa riferimento non ci sono”.