“Consapevoli delle sofferenze che vivono gli immigrati e delle problematiche per i cittadini, il Comune sta mettendo in atto tutte le misure possibili per affrontare la situazione: serve sinergia fra istituzioni per una situazione che ha una rilevanza nazionale e non solo locale”. Così l’assessore ai servizi sociali del Comune di Siena, Micaela Papi ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 28 novembre, all’interrogazione dei consiglieri comunali Monica Casciaro (Siena Sostenibile), Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Anna Ferretti, Luca Micheli (Partito Democratico) in merito alla presenza di immigrati sul territorio comunale.
“E’ un argomento delicato e complesso – ha detto Papi -, che vede l’amministrazione impegnata in prima linea, al fine di contribuire, pur senza diretta competenza in materia, per cercare una soluzione, in collaborazione con le altre istituzioni ed enti del terzo settore che si occupano di accoglienza. Il fenomeno immigratorio purtroppo non è risolvibile a livello locale, trattandosi di un problema strutturale nazionale e ancor prima internazionale e siamo tutti consapevoli che l’elevato numero di richiedenti asilo ‘territoriali’ presenti nella nostra provincia, soprattutto pakistani, oltre il doppio rispetto alla maggior parte dei comuni toscani, crei grosse difficoltà alla macchina dell’accoglienza che comunque non si è mai fermata . Nel territorio del Comune di Siena sono presenti, ad oggi, otto Centri di accoglienza straordinaria, dislocati tra il centro e la periferia; si tratta di tre centri collettivi e cinque unità abitative, e accolgono centoventuno richiedenti protezione internazionale. La Prefettura è tenuta ad inserire nei Cas tutti i migranti che hanno formalizzato la certificazione C3 (modulo per chi richiede la protezione internazionale, per coloro che chiedono asilo politico o rifugio) e la stessa sta procedendo in tal senso”.
“Ritengo fondamentale sottolineare – ha spiegato Papi – che i Cas sono centri di accoglienza straordinaria che prevedono esclusivamente servizi di prima accoglienza e non progetti di integrazione, poiché le persone accolte sono richiedenti asilo che, una volta sentiti dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, è probabile che si spostino in altri territori. Gli eventuali progetti di integrazione di cui si chiede nell’interrogazione di cui trattasi, vengono attuati attraverso il Sai (Sistema di Accoglienza Integrato) che prevede l’accoglienza di secondo livello per coloro che hanno già ottenuto il riconoscimento. Attualmente non sono presenti strutture Sas nel Comune di Siena. Il Progetto Sai prevede servizi di accoglienza, integrazione e tutela dei beneficiari. I servizi di accoglienza comprendono: l’inserimento in strutture di piccole dimensioni; l’erogazione di buoni spesa per il vitto; l’orientamento ai servizi del territorio; il supporto di un mediatore linguistico; la facilitazione nell’accesso ai servizi socio-sanitari ed educativi (corsi di italiano per gli adulti, inserimento scolastico per minori). I servizi di integrazione riguardano: l’orientamento al lavoro; l’inserimento in corsi di formazione e di riqualificazione professionale; un supporto nella ricerca di lavoro e soluzioni alloggiative autonome. I servizi di tutela legale supportano il beneficiario nella procedura di richiesta di protezione internazionale, mentre i servizi di tutela psico-sociale facilitano l’accesso ai servizi socio-sanitari specialistici”.
“Il Comune – ha concluso l’assessore – non è in possesso del dato numerico relativo ai richiedenti asilo che hanno una sistemazione autonoma e non hanno chiesto l’accesso alle misure di accoglienza previste dal decreto legislativo 142/2015, così come il Comune non è tenuto a conoscere le posizioni giuridiche dei migranti. Gli stranieri residenti nel comune di Siena al 31 dicembre 2023 sono 5498, di cui 302 pakistani pari al 5,72 per cento del totale dei cittadini stranieri. Siamo perfettamente consapevoli della condizione di sofferenza e disagio che vivono i molti migranti che arrivano nel territorio del nostro Comune e sempre nel perseguimento di quella vocazione all’accoglienza tipica di Siena non sono mancati provvedimenti dell’amministrazione in collaborazione con la Società della Salute senese che tendono a impedire condizioni non dignitose per i rifugiati, tra cui contributi economici mensili erogati a favore della Caritas, convenzione con la Prefettura per destinare l’immobile ex scuola di Montalbuccio a Centro di Accoglienza Straordinaria, sevizi e contributi che l’amministrazione ha messo a disposizione. Mi preme evidenziare poi l’impegno verso i minori stranieri non accompagnati ossia la gestione e il collocamento in carico alla Società della salute senese, braccio operativo del Comune di Siena, di oltre cento minori stranieri non accompagnati nell’ultimo anno per i quali sono necessari tutta una serie di adempimenti per la loro tutela. Il Comune di Siena quindi sta mettendo in essere tutte le misure possibili in sinergia con le altre Istituzioni competenti e con il fondamentale apporto della rete del Terzo settore, che approfitto per ringraziare ancora una volta, in questa sede”.
La consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile, che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata “non del tutto, anzi quasi per niente, soddisfatta dalla risposta dell’assessore. Sono stati forniti solo alcuni numeri rispetto a quelli richiesti, perché il Comune non è tenuto a conoscere gli altri. Ma soprattutto apprendo che a parte il Cas di Montalbuccio, il Comune non sta prendendo in considerazione altri centri specifici per l’accoglienza di queste persone, quindi non si risolve il problema. Si tratta di un’emergenza che va avanti da tempo, e penso che il Comune non stia facendo tutto quello che potrebbe fare, anche attraverso la collaborazione con le associazioni del territorio. Insieme al gruppo Partito Democratico continueremo a monitorare la situazione e a portarla all’attenzione del Consiglio”.