Padova è la città d’Italia dove si va più in bicicletta, seguita da Piacenza al secondo posto e da Bolzano al terzo.
E’ questo il podio del ‘Giretto d’Italia’, l’iniziativa di Legambiente che premia i Comuni e le aziende più impegnati sulla mobilità sostenibile, giunto quest’anno alla 14/a edizione.
A Siena la situazione qual’è? Lo abbiamo chiesto a Sandro Angiolini di Legambiente Siena, che è intervenuto a Buongiorno Siena.
“Siena ha sempre considerato la mobilità su due ruote un aspetto del tutto secondario e marginale – ha spiegato -, quindi è partita tardi e investe poco. Io sono cresciuto pensando che fosse difficile spostarsi in bicicletta a Siena, ma quello che è accaduto negli ultimi decenni ci dice invece che si possono fare molte cose, soprattutto i due direzioni: in direzione Firenze e in direzione Rapolano, cioè quelle dove le pendenze sono minori.
Soprattutto in una città universitaria, con tanti studenti che non hanno un reddito elevato, bisognerebbe incentivare la mobilità in bicicletta. Un’altra delle miopie che ci sono state e ci sono tutt’ora è pensare che per facilitare questo tipo di spostamento sia sufficiente creare delle piste ciclabili che, per inciso a Siena non ci sono, perchè semplicemente delimitare un pezzo a destra della carreggiata con delle dimensioni inferiori a quelle previste dalla legge, non serve. Aiuterebbe molto di più per esempio mettere delle rastrelliere aggiornate con delle telecamere vicino come deterrente per i furti, fare in modo che su più autobus urbani ci sia la possibilità di trasportare la bici, così come sui treni.
Il consiglio modesto che mi sento di dare all’amministrazione è passare del tempo con gli amici Federazione Italiana Ambiente della Bicicletta che è un’associazione con cui Legambiente Siena collabora da anni. Sono sicuro che verranno fuori bei progetti, realizzabili non dico in un anno, ma in tempi realistici”.