Il fatto non sussiste: proscioglimento pieno per Davide Rossi e Marco Turillazzi, i dirigenti di Fises e Terrecablate coinvolti nella primavera 2020 in un’inchiesta di Procura di Siena e Guardia di Finanza su presunti scambi di favori e corruzione. Ad assolvere con formula piena i due stimati professionisti è stato oggi pomeriggio il gip Jacopo Rocchi, in sede di udienza preliminare.
Dopo la chiusura delle indagini era rimasto in piedi un solo capo di accusa (erano tre in origine), relativo a una presunta corruzione che si sarebbe sostanziata per l’accusa attraverso un asserito tirocinio attivato da Turillazzi per il figlio di rossi e degli scambi di favori per degli stralci su delle pratiche. Accuse smontate grazie all’impegno congiunto degli studi legali De Martino e Pisillo, che hanno convinto il giudice dell’insussistenza delle prove. I due dirigenti erano stati colpiti da misura cautelare di interdizione per due mesi, con la Finanza che aveva effettuato un blitz negli uffici e varie perquisizioni in pieno lockdown.
“Soddisfazione massima – affermano all’unisono gli avvocati Lorenzo ed Enrico De Martino per Rossi e Fabio e Giulio Pisillo per Turillazzi – i nostri argomenti difensivi sono stati già accolti in questa sede ed è stata confermata l’insussistenza delle contestazioni che avevamo rilevato fin dall’inizio. Grande compiacimento per due professionisti apprezzati come Rossi e Turillazzi, che hanno subito dimostrato la loro estraneità ai fatti contestati, evitando così il processo e la sofferenza, intrinseca, che questo comporta”. Anche Turillazzi stesso esprime la sua soddisfazione personale fa sapere di essere stato sempre convinto della sua innocenza e di non aver commesso illeciti.
C.C