Due manager dell’azienda Sei Toscana risultano indagati nell’ambito dell’operazione “Leonida”, promossa dalla Procura di Reggio Emilia, che promuove i presunti reati di corruzione e sfruttamento della prostituzione in un presunto giro, ipotizzato dagli inquirenti, di escort di lusso, bottiglie di champagne, pernottamenti in hotel e cene costose nonché buoni carburante e biglietti per le partite di calcio offerti in cambio di appalti affidati in via esclusiva per lo smaltimento dei rifiuti.
Ieri erano state 26 perquisizioni all’alba in varie province tra cui quella di Siena, e 14 avvisi di garanzia.
A confermarlo la stessa Sei Toscana, che ieri 16 aprile, ha ricevuto in sede gli operatori della Guardia di Finanza per attività connesse alle indagini condotte dal comando provinciale di Reggio Emilia “che hanno portato all’emissione di un avviso di garanzia nei confronti di due manager dell’azienda” si fa sapere.
“La società e le persone coinvolte, nella convinzione di aver sempre agito nel rispetto delle leggi, si sono immediatamente messe a disposizione degli organi investigativi e attendono con serenità la conclusione delle indagini, riponendo la massima fiducia nella magistratura ” commenta Sei Toscana “che ribadisce che la vicenda non interferisce sull’ordinarietà delle attività dell’azienda e, quindi, sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini”.