“Il piano di Beko Europe per l’Italia, “nelle sue componenti e risultati economico finanziari, non può cambiare” ed è “in linea con il golden power”: lo ha detto Maurizio David Sberna, responsabile relazioni esterne dell’azienda, intervenendo al tavolo al Mimit.
Sberna ha ricordato che la multinazionale turca, prima che in Italia, ha agito “in Polonia e Regno Unito per evitare ulteriori sovrapposizioni”. “Siamo disponibili a discutere con governo, istituzioni locali e soprattutto con le organizzazioni sindacali per fare ulteriori valutazioni industriali al fine di identificare le modalità con cui affrontare la situazione”. ha detto.
“La crisi di Beko giunge da lontano, da ben prima che il gruppo Merloni decidesse di vendere l’azienda alla sua principale concorrente, Whirlpool – aggiunge il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – quando in molti allora dissero che quella vendita avrebbe pregiudicato l’industria italiana dell’elettrodomestica, orgoglio del Made in Italy”.
“Solo al termine del confronto valuteremo, anche sulla base delle valutazioni di Regioni e sindacati, se sarà necessario attivare i poteri sanzionatori previsti in caso di inadempienza dalla normativa sulla golden power”: ancora Urso, che avrebbe ribadito che “le prescrizioni apposte con avvedutezza e consapevolezza già all’inizio della operazione hanno già impedito che si verificasse quello che è accaduto” nel resto d’Europa “con la chiusura degli altri stabilimenti di Whirlpool in Polonia e Gran Bretagna”.
Dal ministero evidenziano che nel corso degli anni sono stati chiusi gli stabilimenti Antonio Merloni di Nocera Umbra, con 800 dipendenti, di Fabriano, con 1.200 dipendenti, Torino, con 600 dipendenti, di Brembate e di Refrontolo, rispettivamente con 320 e 90 dipendenti. In seguito, viene ancora sottolineato, Whirlpool ha chiuso prima lo stabilimento di Trento, di 500 dipendenti, e poi quelli di Carinaro, Teverola e None, con rispettivamente 450, 500 e 150 dipendenti. Infine, nel 2019, la chiusura dello stabilimento ex-Whirlpool di Napoli, che ha coinvolto 400 dipendenti: una vertenza, quest’ultima, che – sempre secondo quanto viene evidenziato dal ministero – è stata portata a positiva conclusione dal Mimit nel corso di questa legislatura con la riconversione produttiva degli impianti e la salvaguardia degli occupati.
“Beko Europe deve presentarci un piano industriale assertivo, che preveda investimenti significativi in Italia e un piano produttivo e occupazionale che corrisponda alle prescrizioni della golden power, sia in riferimento alla sovrapposizione con gli altri stabilimenti Whirlpool in Europa, sia con quelli di Beko in Romania” ha aggiunto il ministro Urso “Se non ci saranno novità sostanziali da parte dell’azienda rispetto a quanto illustrato nel corso della precedente riunione, il nostro giudizio resterà lo stesso: il piano è inaccettabile sul piano industriale e non corrisponde pienamente alle prescrizioni della golden power che ben conoscevate”.