I genitori e il legale di Simone Casini, il 43enne di Vivo D’Orcia, trovato impiccato dentro il suo camion nel luglio del 2022, plaudono all’apertura di un procedimento da parte della procura di Siena con l’ipotesi d’istigazione al suicidio.
Ma le novità più importanti sono attese dall’individuazione della persona che si celava dietro il nome di Enriquetta, una sedicente fidanzata di Simone Casini che per 8 lunghi anni ha intrattenuto i rapporti con il 43enne solo via social. Mentre le parti hanno nominato i consulenti tecnici per l’analisi degli smartphone e dei pc con cui avvenivano le conversazione tra Simone Casini ed Enriquetta, il legale del 43enne Enrico Valentini pone l’accento sui dettagli di una vicenda che non porterebbero all’ipotesi del suicidio.
“Relativamente all’apertura del fascicolo da parte della Procura di Siena esprimo la mia soddisfazione e quella dei genitori di Simone Casini – ha detto l’avvocato Valentini ai nostri microfoni -. Siamo ad un nuovo punto di partenza delle indagini con un nuovo indagato/a. Ci fa ben sperare anche per le ulteriori indagini che devono essere fatte su alcune cose: il ritrovamento del cadavere, la posizione, gli occhiali sopra la testa, i guanti nelle mani e la corda che secondo noi non era idonea per una impiccagione. Ci sembra un po’ tutto strano e fa bene la Procura a partire dall’ipotesi dell’induzione al suicidio, vediamo poi se c’è altro. Siamo disposti a vedere tutti i risvolti della vicenda per accertare la verità, che è quella che vogliono i genitori di Simone”.
