FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL di Siena rivolgono il loro appello alle aziende alimentari che non hanno ancora aderito al contratto siglato lo scorso 31 luglio:
“Le imprese del senese che ancora non hanno sottoscritto l’intesa siano di esempio per il comparto, applichino subito il contratto”. “Dopo 11 mesi di trattative abbiamo rinnovato il contratto dell’industria alimentare con le associazioni datoriali Unionfood, Ancit e AssoBirra – spiegano i sindacati – ma il resto delle imprese si è tirato indietro all’ultimo momento, dopo aver condiviso tutta la parte normativa, rifiutandosi di concedere un incremento aggiuntivo della retribuzione di 13 euro da erogare nel 2023, penalizzando così in modo inaccettabile i lavoratori che non hanno mai smesso di produrre”.
FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL, pertanto, hanno confermato il primo pacchetto di quattro ore di sciopero per il 9 ottobre con modalità decise sul territorio, dopo aver attuato il blocco delle flessibilità e degli straordinari nelle passate due settimane, denunciando “come si faccia fatica a ragionare con una classe imprenditoriale che sembra spesso non avere una visione generale del futuro e del bene comune”.
“L’applicazione dei contratti – commenta Roberto Giubbolini della FLAI CGIL di Siena – è un diritto irrinunciabile. Abbiamo fatto proposte concrete, sostenibili, rivolte al futuro, con grande senso di responsabilità, invece le associazioni non firmatarie sembrano ancora essere interessate a discutere di dinamiche interne”.
Gabriele Coppi della FAI CISL di Siena prosegue: “Rinnovare i contratti è una delle leve più importanti per far ripartire davvero la nostra economia, costruendo opportunità di competitività nel comparto e riconoscendo alle lavoratrici ed ai lavoratori la loro dignità contrattuale. Le stesse organizzazioni datoriali, ricordiamoci, in pieno lockdown chiamavano eroi anche i lavoratori di questo settore…”.
Andrea Berni della UILA UIL conclude: “Le imprese del nostro territorio devono aderire subito all’intesa e applicare il nuovo contratto, farlo significa non soltanto proseguire nelle relazioni sindacali che da sempre qualificano il settore ma riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori la giusta evoluzione di diritti e tutele”. Per tutti questi motivi, intanto, i lavoratori dell’industria alimentare si mobilitano con 4 ore di sciopero “per avere risposte che ancora tardano ad arrivare anche sul territorio senese”.