La Buonconvento degli anni '60 rivive negli scatti di Ferruccio Malandrini

La mostra “Buonconvento ’62 – Una Domenica in Settembre” sarà inaugurata domani alle 17, nel cortile del museo della Mezzadria, nell’ambito della 55esima edizione della sagra della Valdarbia

Di Redazione | 15 Settembre 2023 alle 9:00

La Buonconvento degli anni '60 rivive negli scatti di Ferruccio Malandrini

Oltre 30 fotografie inedite, scattate mezzo secolo fa e rimaste fino ad oggi nel cassetto, tornano a nuova vita per raccontare la quotidianità di un caratteristico borgo toscano agli inizi degli anni Sessanta. Sono gli scatti del fotografo e collezionista Ferruccio Malandrini realizzati una domenica del settembre 1962 a Buonconvento (Siena) e che proprio nel celebre borgo incastonato tra Crete Senesi, Val d’Arbia e Val d’Orcia saranno protagonisti della mostra “Buonconvento ’62 – Una Domenica in Settembre”.

La mostra, realizzata dal Comune di Buonconvento con il contributo della Regione Toscana e in collaborazione con Lombardi Arte, e impreziosita da una pubblicazione edita dalla Fondazione Musei Senesi, a cui il museo aderisce, e stampata dalla Proloco Buonconvento, è stata presentata in Consiglio Regionale della Toscana.

“Una delle sagre più importanti della nostra regione in uno dei borghi più belli della Toscana – ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – che unisce storia e tradizioni al racconto di una comunità in una festa del paese e per il paese”. E ancora: “55 edizioni sono tante e danno il senso di una storia raccontata attraverso le immagini stupende di un tempo passato unite alla forza del presente”.

Il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli ha ribadito che si tratta di “un’iniziativa sostenuta e valorizzata dall’Ufficio di presidenza perché elemento identitario della cultura, della tradizione e della storia della Valdarbia”.

Il sindaco di Buonconvento Riccardo Conti ha affermato: “Le sinergie nascono a Buonconvento, laddove c’è un valore identitario forte che ci rappresenta e che è diventato il simbolo di questa festa, iniziata 55 anni fa, quando si mercanteggiava il vitellone e che adesso celebra la nostra voglia di guardare al futuro”. La vicesindaca Elisabetta Borgognoni ha parlato di una festa che rappresenta la voglia della comunità di stare insieme grazie alle tante iniziative, da quelle enogastronomiche all’intrattenimento per i ragazzi.

“Una mostra che farà percepire con 60 anni d’anticipo quelle che saranno le storie e i cambiamenti che ha subito Buonconvento – ha concluso il presidente della Fondazione musei senesi Alessandro Ricceri – da quelli sociali, antropologici ed economici ai comportamenti familiari”.

Le persone che si muovono in bicicletta verso il centro, gli avventori e i commercianti del mercato, il pallinaio con i giocatori di bocce, la partita di calcio al campo sportivo, i primi distributori di carburante, i cacciatori al ritorno dalle battute di caccia con i trofei in vista a bordo di Vespe o Lambrette. Sono solo alcune delle istantanee che sarà possibile ammirare nel cortile del Museo della Mezzadria di Buonconvento da sabato 16 settembre, taglio del nastro alle 17 nell’ambito del ricco calendario della Sagra della Valdarbia.

“C’è tutto un ambiente intorno alle mie foto, inteso come intellettuale e sentimentale” – così Malandrini descrive il “mondo che in quel momento mi prende quasi all’insaputa di me stesso come se a fare le foto fosse un altro”.

Alla conferenza stampa era presente anche la consigliera regionale Elena Rosignoli.

BIOGRAFIA

Ferruccio Malandrini (Colle Val D’Elsa, Siena, 1930) dal 1947 al 1979 tecnico elettricista, suo primo “mestiere”. Appena ventenne comincia ad interessarsi alla fotografia. Decisiva fu per lui la lettura de “Il messaggio della camera oscura” di Carlo Mollino (1949) con le immagini dei fotografi da lui proposti: Nadar, Atget, Man Ray, Alvarez Bravo, Blumenfeld; poi “Un paese” di Strand, quindi i libri di H. C. Bresson, W.Klein. I suoi esordi di fotografo nei primi anni ‘60 riguardano Siena, la Cecoslovacchia (1962) e la festa del primo maggio a Mensano (1963). Nel 1964 si trasferisce per un anno a Milano e lavora come fotografo freelance presso l’agenzia fotografica dell’Unità. Nell’agosto dello stesso anno, centrale per il suo percorso, sarà il reportage dedicato al funerale di Togliatti. Al suo rientro a Siena organizza numerose mostre sia a carattere storico-documentario sia con le proprie fotografie, oltre a iniziare e collezionare fotografie del XIX e XX secolo.

Nel 1979 si trasferisce a Firenze dove, dopo un periodo come fotografo professionista, dal 1985 avvia un’intensa collaborazione con la Fratelli Alinari per cui ha curato mostre e pubblicazioni oltre ad essere, dal 1986 al 1988, conservatore del Museo Nazionale Alinari della Fotografia.

Negli anni 1987-2022 sue collezioni di fotografie storiche verranno acquisite dai seguenti enti: Fratelli Alinari, Firenze; Fondazione MPS, Siena; Fondazione Federico Zeri, Bologna; Kunsthostorisches Institut in Florenz. La sua imponente biblioteca dedicata alla storia della fotografia verrà acquisita nel 1997 dalla Fratelli Alinari. Le fotografie di Buonconvento ’62 sono il prodotto di una recente rivisitazione.



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