La chiesa di Stigliano è ormai un rudere a rischio crollo

Di Redazione | 15 Maggio 2018 alle 19:42

La chiesa di Stigliano è ormai un rudere a rischio crollo

Cittadini indignati per il degrado di un luogo simbolo della comunità da generazioni. Il sindaco di Sovicille Gugliotti: “Nel 2019 partirà il progetto di recupero”

La Chiesa di Stigliano è ormai un vecchio rudere che cade a pezzi. Dopo essere stata abbandonata, adesso sta andando incontro ad un vero e proprio crollo. Eppure era un simbolo della comunità di Stigliano e dei dintorni. Nonostante fosse stata rinnovata nell’800′, conteneva varie opere antiche tra cui un quadro di una Madonna, venerato in quanto miracoloso. La chiesa evoca tanti ricordi tra gli abitanti, battesimi, comunioni, matrimoni, funerali e cerimonie religiose, qui è arrivata anche la prima televisione ed è stata esperienza importante similare alle veglie che avvenivano in precedenza: ognuno partiva con la propria seggiolina e si sciamava in gruppo con la sensazione gioiosa di condividere la novità e la piacevolezza di stare insieme.
Visto lo stato di degrado avanzato, molti cittadini chiedono di mobilitare le energie dei singoli e sensibilizzare le Istituzioni preposte.
Perdere la propria chiesa, per Stigliano, può sembrare poca cosa: ci si può spostare a Torri o Rosia. Servirebbe che le Istituzioni coinvolte da questo stato di cose, dialogassero e fornissero delle soluzioni, la Curia, che dovrebbe inserire tra le sue priorità il restauro, almeno della chiesa; La Soprintendenza ai beni architettonici affinchè solleciti la proprietà ad adempiere ai suoi obblighi di manutenzione e infine il Comune, affinchè trovi un terreno comune per un intervento rapido ed efficace
“Viene sfregiata l’identità del paese, che in questo periodo storico di grave polverizzazione di valori sociali, potrebbe essere un’occasione da cogliere per rianimare la comunità” fa sapere un residente.
Sul piano storico, a parte la chiesa in quanto tale, del complesso fanno parte vari edifici, nei quali risideva il parroco.
Sino ai primi dell’800 questi ambienti erano la villa-fattoria  della famiglia nobile dei Placidi, prima che intraprendessero la costruzione dell’edificio neogotico attuale. In precedenza ancora, tutto l’insieme era la Grancia di Stigliano del Santa Maria della Scala di Siena.
Non è certo poca cosa salvare quello che rimane di questa imponente struttura che merita anche per la preservazione del paesaggio.
“Sono tante le segnalazioni dei cittadini per le condizioni preoccupanti della chiesa – ha detto a Siena Tv, sul posto per un sopralluogo, il sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti – anche sulla base di un nostro interessamento e dell’ente proprietario si è ottenuto il riconoscimento a un finanziamento da 500mila euro dal ministero, destinato al recupero beni storici e artistici. E’  in corso la redazione di un progetto che deve passare dalla Soprintendenza dei beni culturali, che partirà non prima del 2019”.


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