La Chigiana celebra i 90 anni del Maestro Bruno Giuranna

Un quartetto di interpreti d'eccezione per il Chigiana International Festival: Salvatore Accardo, violino, Bruno Giuranna viola, Antonio Meneses, violoncello, Bruno Canino, pianoforte. Al Teatro dei Rozzi, domani alle 21:15

Di Redazione | 9 Agosto 2023 alle 11:00

La Chigiana celebra i 90 anni del Maestro Bruno Giuranna

Un quartetto di interpreti d’eccezione e due dei maggiori capolavori del genere del quartetto per archi con pianoforte, per celebrare 100 anni tra i più significativi nella storia del concertismo italiano, vissuti tra le mura dell’Accademia Chigiana di Siena, tempio della diffusione e della produzione della grande tradizione cameristica occidentale in Italia e in Europa e della sua trasmissione alle future generazioni. Salvatore Accardo, violino, Bruno Giuranna viola, Antonio Meneses, violoncello, Bruno Canino, pianoforte si accingono a calcare nuovamente il palcoscenico del Chigiana International Festival, al Teatro dei Rozzi, giovedì 10 agosto alle 21:15, con un concerto dedicato ai celebri Quartetti n.1, K 478 di Wolfgang Amadeus Mozart e  n.1 in sol minore, op. 25 n. 1 di Johannes Brahms.

Il concerto, che si tiene nell’anno delle celebrazioni del centenario dall’inizio delle attività concertistiche chigiane, sarà anche l’occasione per festeggiare il 90° compleanno di Bruno di Giuranna, una vera e propria leggenda dell’Accademia Chigiana, alla cui gloriosa storia ha enormemente contribuito e continua a contribuire oggi, così come alla crescita di una nuova, e più consapevole generazione di interpreti solisti alla viola, con il fulgido esempio del suo instancabile impegno. Bruno Giuranna è attualmente docente dell’Accademia Chigiana, dove insegna dal 2004, dopo essere già stato docente dal 1966 al 1982.

Lo stesso Bruno Giuranna sarà impegnato il 24 agosto, accompagnato al pianoforte da Roberto Arosio e alternandosi con gli allievi del suo corso di Viola e Musica da camera del Trio Rinaldo, con Leonardo Ricci, violino, Rebecca Ciogli violoncello, Lorenzo Rossi pianoforte in un programma dedicato a Robert Schumann, con i Märchenbilder op. 113, Johannes Brahms, con la Sonata n. 2 in mi bemolle maggiore op. 120 n. 2 e Richard Strauss, con il Quartetto in do minore op. 13. Fervido promotore di una tradizione interpretativa del repertorio storico e contemporaneo per la viola e assertore dell’importanza del “suonare insieme”, Bruno Giuranna è infatti dedito da anni alla realizzazione di progetti di musica da camera per i giovani e a fianco a giovani musicisti in Europa e negli Stati Uniti. Il suo contributo alla crescita e all’affermazione di una nuova generazione di interpreti, che giungono all’Accademia Chigiana da tutto il mondo, per inserirsi nella linea genealogica stabilita dai grandi concertisti della sua generazione, è stata determinante.

Tra i più grandi esponenti del firmamento musicale e concertistico degli ultimi 60 anni, violista tra i più rinomati e apprezzati, tra i fondatori di ensemble di risonanza mondiale quali I Musici, il Quartetto di Roma e il Trio Italiano d’Archi, a lungo ospite di palcoscenici più prestigiosi, sotto la direzione di nomi che hanno fatto la storia della musica classica, Bruno Giuranna nasce a Milano in una famiglia di musicisti.

Ha iniziato la carriera solistica presentando in prima esecuzione assoluta, sotto la direzione di Herbert von Karajan, la Musica da Concerto per viola e orchestra d’archi scritta per lui da Giorgio Federico Ghedini. Ha suonato con orchestre quali Berliner Philharmoniker, Concertgebouw di Amsterdam, Teatro alla Scala di Milano, e direttori come Claudio Abbado, Sir John Barbirolli, Sergiu Celibidache, Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti.

Titolare fino al 1998 della cattedra di viola presso la Hochschule der Künste (oggi Universität der Künste) di Berlino, ha insegnato nella Musik-Akademie di Detmold, nel Conservatorio S.Cecilia di Roma, nel Royal College e nella Royal Academy di Londra ed in master classes in tutto il mondo. Frequentemente invitato al Festival di Marlboro negli Stati Uniti, insegna attualmente nei corsi della Fondazione W.Stauffer di Cremona, e dell’Accademia Chigiana di Siena. Dopo averne presieduto la sezione italiana, è stato eletto nel 2011 presidente europeo di ESTA, associazione che riunisce gli insegnanti di strumenti ad arco in Europa.

Dal 1983 al ’92 è stato direttore artistico dell’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto e nel 1988 ha presieduto la giuria della First International Bruno Giuranna Viola Competition in Brasile. Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana, ha ricevuto nel 2003 una laurea in lettere honoris causa dall’Università di Limerick.
La sua vasta discografia comprende registrazioni per Philips, Deutsche Grammophon, EMI; come violista ha ottenuto una Grammy Award Nomination e come direttore ha vinto un Grand Prix du Disque dell’Académie Charles Cros di Parigi. 

Il programma della serata si aprirà con la prima compiuta manifestazione “moderna” del genere quartettistico per archi, con pianoforte, il Quartetto in sol minore K. 478 di Wolfgang Amadeus Mozart, che propone una sorta di rivoluzione nella concezione della musica da camera con pianoforte. Scritto nella tonalità di sol minore, fra le predilette di Mozart, impiegata sempre per il conseguimento di fini di grande intensità, la sua ambientazione è nettamente drammatica fin dall’Allegro iniziale. Anche l’Andante centrale è del tutto distante dagli stilemi della musica d’intrattenimento, essendo improntato piuttosto a un rapporto di solidale meditazione fra gli strumenti. Il Finale è un Rondò di impostazione brillante e nettamente “concertistica”, con una sezione in minore che si richiama tuttavia al più intenso contenuto espressivo del tempo iniziale.

Le vicende della pubblicazione del Quartetto in sol minore rivelano come, per l’organico di questo brano, Mozart nutrisse ambizioni più alte di quelle perseguite nell’arco del Settecento dai compositori di musica per la Hausmusik. Una cronaca dell’epoca, riportata da Hermann Abert sintetizza il concetto lapidariamente «questa composizione mozartiana però non si può proprio ascoltare suonata da superficiali dilettanti». La destinazione del brano è quindi, modernamente, e prettamente professionale. Ma, oltre alla sua difficoltà esecutiva, il Quartetto in sol minore propone un rapporto dialettico fra pianoforte ed archi che lo distanzia e caratterizza rispetto a ogni precedente soluzione adottata dal genere; si tratta in sostanza di una sorta di concerto in miniatura, con un ruolo solistico, virtuosistico dello strumento a tastiera; il gruppo degli archi tuttavia non si limita ad accompagnare il solista, ma entra con esso in un rapporto concertante, “interattivo”.

In sol minore è anche il Quartetto n.1, op. 25 n.1 di Johannes Brahms, scritto nell’estate del 1861 ad Hamm, a pochi chilometri da Amburgo, che vide la sua prima, acclamata esecuzione il 16 novembre dello stesso anno con l’amata Clara Schumann al pianoforte, avendo preventivamente ottenuto l’entusiastica approvazione dell’amico Joseph Joachim, al quale Brahms aveva inviato una copia della partitura per averne un giudizio. In quattro movimenti – Allegro, Intermezzo (Allegro ma non troppo), Andante con moto, Rondò alla Zingarese – si apre con un tema misterioso presentato dal pianoforte e si dipana tra temi ed elaborazioni motiviche, canti e controcanti di vibrante lirismo o, al contrario, d’ispirazione popolaresca che esplorano l’intera gamma delle possibilità timbriche offerte dalla formazione di quartetto con pianoforte. Oscillando tra la dimensione della pulsazione ritmica a quella della sognante Traumerei, venata di malinconia, si giunge fino all’esplosione dei popolareschi ritmi tzigani nell’ultimo tempo, che riecheggiano l’atmosfera tipica delle Danze ungheresi, così magistralmente trascritte da Brahms, nel corso delle sue tournées concertistiche con il famoso violinista di Budapest, Ede Reményi. In occasione di una successiva esecuzione a Vienna, con l’autore al pianoforte, il Quartetto sollevò qualche riserva per il suo tono accademico nell’impianto costruttivo. Naturalmente erano i primi strali più o meno velenosi lanciati dall’agguerrita critica viennese contro Brahms, il quale avrebbe dovuto aspettare molti anni per essere considerato un musicista di grande statura, paradossalmente – Nemo profeta in patria –  proprio nei paesi di lingua tedesca.

Biglietteria e informazioni
I biglietti dei concerti potranno essere acquistati, a partire dalla seconda metà giugno, on-line sui siti www.chigiana.org o www.TicketOne.it e presso le Biglietterie di Palazzo Chigi Saracini (tutti i giorni dalle 11:00 alle ore 18.00); inoltre il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi, a partire da due ore prima dello spettacolo.
Per consentire l’accesso agli spettacoli dal vivo di una ampia fascia di appassionati di musica, i biglietti avranno un prezzo unico di 15 euro (posti ridotti 10 euro), con prezzo speciale per gli studenti (5€); i concerti della sezione “Chigiana Factor” avranno tutti un prezzo di 5 euro.
I concerti in Piazza del Campo (19 e 22 luglio) e gli Appuntamenti Musicali saranno ad ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria e fino ad esaurimento posti.
Le riduzioni sono riservate ai giovani sotto i 26 anni e alle persone di età superiore ai 65 anni; sono previste offerte speciali per gli Abbonati MIV della stagione 2022/23 e per altri enti e istituzioni convenzionati.
Per Informazioni: tel. 0577-220922 oppure via e-mail: [email protected]

PROGRAMMA
10 agosto 2023
Teatro dei Rozzi, ore 21.15
Concerto in occasione dei 90 anni di Bruno Giuranna

SALVATORE ACCARDO violino
BRUNO GIURANNA viola
ANTONIO MENESES violoncello
BRUNO CANINO pianoforte

Wolfgang Amadeus Mozart Quartetto n. 1 in sol minore K 478
Johannes Brahms Quartetto n. 1 in sol minore op. 25 n. 1



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