La Commissione Ue ha l’obbiettivo di rafforzare il settore bancario italiano
L’Italia puo’ procedere al salvataggio della banche, purche’ nel rispetto delle regole comunitarie in materia. Questo implica anche la possibilita’ di ricapitalizzazione preventive a patto che si rispettino determinate condizioni. In primis, il cosiddetto ‘miselling’, vale a dire la vendita di titoli ai risparmiatori senza la dovuta informativa sulla rischiosita’ dell’investimento. Lo afferma un portavoce dell’esecutivo comunitario, commentando l’approvazione del decreto del governo per l’intervento a sostegno di Monte dei Paschi di Siena. “Sosteniamo le autorita’ italiane nell’obiettivo di rafforzare ulteriormente il settore bancario italiano, nel rispetto del diritto comunitario”, assicura il portavoce, aggiungendo che nel caso specifico la Commissione “prende nota” degli annunci e delle intenzioni del governo italiano senza entrare nel merito delle ultime misure varate. Il portavoce della Commissione ricorda comunque che “ci sono dei precedenti” che aprono la strada a “una serie di soluzioni che possono essere attuate nel pieno rispetto delle norme Ue per i casi di carenza di liquidita’ e di capitale nelle banche”. Questa serie di soluzione “include anche una ricapitalizzazione di precauzione in casi specifici, se le condizioni sono soddisfatte”. Nel caso di banche al centro di vendite fraudolente (‘misselling’, in inglese), tale ricapitalizzazione “puo’ garantire che non vi siano effetti negativi sugli investitori al dettaglio”.
La Commissione europea attende adesso dall’Italia il piano di ristrutturazione bancaria dopo il via libera al decreto legge del governo per il sostegno di Monte dei Paschi (Mps) con intervento pubblico. Il decreto di per se’ “e’ in linea” con le regole comunitarie, affermano fonti della Commissione Ue, in quanto e’ prevista la possibilita’ di procedere al salvataggio bancario in circostanze eccezionali e poi perche’ il decreto e’ stato varato dopo i contatti continui tenuti tra Roma e Bruxelles. Se da un punto di vista di principi l’Italia ha le carte in regole, non le ha ancora dal punto di vista pratico. Bisognera’ vedere come l’Italia intende procedere con Monte dei Paschi. Fermo restando che per Mps ha chiesto una ricapitalizzazione precauzionale, servira’ un piano di ristrutturazione. Questo dovra’ soddisfare tre condizioni per essere approvato da Bruxelles: il piano dovra’ garantire il ritorno alla sostenibilita’ dell’istituto, rispettare la direttiva sulle risoluzioni bancarie (cosiddetta direttiva ‘Brrd’), e distribuzione degli oneri (burden sharing) di ristrutturazione tra azionisti e detentori di titoli subordinati. A Bruxelles non si attendono la presentazione del piano di ristrutturazione in tempi brevi. Per il momento attendono la notifica formale dell’Italia dell’intenzione a procedere su Mps per vie pubbliche invece che nel rispetto delle regole del cosiddetto ‘bail-in’, che impone ai privati (azionisti e correntisti) l’onere di risoluzione delle crisi di liquidita’. La presentazione del piano di ristrutturazione di Mps passa per la valutazione, da parte del supervisore unico (Ssm) presso la Banca centrale europea, dell’ammontare necessario per colmare la carenza di capitale. Una volta conclusa l’operazione di conversione in azioni dei titoli subordinati (junior bond) detenuti dagli investitori istituzionali (vale a dire non i piccoli risparmiatori) si procedera’ al calcolo di quanto effettivamente manca per arrivare alla necessita’ di capitale stabilita. La differenza dovra’ essere coperta dallo Stato.