La Costituzione a scuola, gli studenti del Caselli di Siena a lezione con Andrea Franzoso e la sua "Viva la Costituzione"

La Costituzione Italiana è il pilastro portante del nostro Paese. I valori su cui si basa, i principi che difende, i diritti e i doveri che sancisce sono l’eredità lasciataci dai nostri padri costituenti a garanzia di una vita libera e dignitosa. Conoscere la Costituzione è quindi fondamentale per capire il nostro passato, per vivere al meglio il nostro presente e per costruire il nostro futuro. Per queste ragioni l’Istituto Giovanni Caselli, all’interno della sua rassegna culturale CasellIncontra, ha voluto trattare l’ampio tema della nostra Carta Costituzionale e del valore dell’educazione civica. A spiegare e raccontare la Costituzione è stato lo scrittore Andrea Franzoso attraverso il suo libro “Viva la Costituzione” in cui cerca di offrire ai suoi giovani lettori un’opera ricca di storie, e racconti, che spaziano dal passato al presente per fornire ai ragazzi gli strumenti per conoscere i loro diritti e i loro doveri attraverso uno stile molto concreto e intuitivo.
“I ragazzi ricordano ciò che amano, ciò che le emozioni ricordano, ciò che tocca i sentimenti, quando sono feriti, un’offesa subita, che ciò indigna, che scuote, ecco… – racconta lo scrittore Andrea Franzoso – io lavoro in questo modo: ho cercato le storie di far passare dei messaggi importanti e di far capire i nostri principi fondamentali che ritroviamo proprio nella Costituzione”.
Sono tantissimi i concetti che Andrea Franzoso tratta nella sua opera: dalla Memoria alla Democrazia, dal Lavoro ai Diritti, dalla Salute alla Cultura, uno però dei temi più vicini ai giovani e che viene trattato maggiormente nelle nostre scuole è quello dell’Integrazione, dell’Uguaglianza e delle Confessioni Religiose.
“Per esempio un tema che ha toccato gli studenti è quello delle confessioni religiose – spiega Franzoso al termine dell’incontro con le classi dell’Istituto G. Caselli -, perché sappiamo benissimo che le nostre scuole accolgono tanti ragazzi provenienti da altri paesi e da altre culture soprattutto. Per questo si pongono anche delle questioni con riferimento alla religione, alla parità uomo-donna o alla condizione della donna. Abbiamo per esempio parlato anche del velo islamico che può essere una scelta, ma purtroppo a volte anche un’imposizione. Quando si parla di integrazione e di accoglienza è necessario affrontare anche questi temi e non chiudere gli occhi perché sono delicati, perché sono un campo minato soprattutto a scuola per paura di ferire o essere fraintesi, invece è giusto trovare le parole per far comprendere”.