In quarantena il primo problema che bussa alla porta, o meglio odora dalla porta, è la spazzatura. Sotto suggerimento del Dipartimento di prevenzione della ASL, che durante “l’intervista” che precede la messa in quarantena elenca i servizi a disposizione, si piò contattare la Sei Toscana. “Digitando il numero 5 verranno a prendere i sacchi -dice l’ASL, ricordando di non fare la raccolta differenziata”. Non è l’unico servizio a disposizione di chi è in quarantena pur non avendo il Covid-19 ma è un contatto di un positivo, infatti sono assicurati dalla spesa al portar fuori il cane, grazie alla protezione civile e alle varie associazioni. Peccato che appena la Sei Toscana risponde è una doccia fredda. “Veniamo solo per i positivi”, afferma l’operatore. È alla domanda: “Come faccio se non posso uscire? Le risposte dell’operatore non sono rassicuranti: “Se può si faccia aiutare, oppure veda come fare autonomamente o la inseriamo come positivo e le attiviamo il servizio”. Risposte che generano stupore. Perché se la persona si poteva far aiutare non chiamava la Sei Toscana. Così in preda allo stupore non resta che appellarsi a quanto scritto, ma anche il sito non genera chiarezza.
“Utenti NON POSITIVI in quarantena obbligatoria – si legge -Per la raccolta dei tuoi rifiuti domestici dovrai utilizzare i normali sacchi per l’indifferenziato. In questo momento non devi fare la raccolta differenziata, poiché i tuoi rifiuti verranno smaltiti tutti insieme. Utilizza due o tre sacchetti (uno dentro l’altro) per gettare i rifiuti indifferenziati; Indossa guanti monouso per chiudere bene i sacchetti; Sigilla il sacchetto con i lacci di chiusura o con del nastro adesivo; Getta i guanti usati in nuovi sacchetti per il successivo conferimento; Conferisci i rifiuti nel contenitore dell’indifferenziato o, se hai un servizio porta a porta, conferiscilo con le consuete modalità“.
Cosa significa conferire? La risposta della Sei toscana equivale al farsi aiutare. Insomma ancora una volta ci si appella al buon senso dei vicini di casa, degli amici, dei parenti. Insomma delle relazioni, le stesse relazioni che in zona rossa sono sconsigliate per decreto. Dando per scontato che la persona in questione abbia la possibilità di poterne usufruire di questi preziosi aiuti. Quindi per conferire i rifiuti nel contenitore sotto casa se non si abita all’interno delle mura dove c’è comunque il servizio porta a porta, l’unica speranza resta il cuore e la gentilezza delle persone, oppure attendere che questi, come nel cartone “Trash” vadano autonomamente nel cassonetto per poter vivere felici e riciclati
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