L’Europa e, inevitabilmente, la guerra in Ucraina, al centro della “Siena Third Conference on the Future of Europe“, la conferenza tenutasi oggi alla Certosa di Pontignano organizzata dall’Università degli Studi di Siena. Una giornata di confronto su temi legati all’Europa e all’Unione Europea, un evento di problem solving durante il quale si confrontano 40 tra intellettuali, policy makers, giornalisti, storici e visionari con l’obiettivo finale di sviluppare soluzioni comuni su tematiche attuali, da presentare alle Istituzioni europee e nazionali, che vede tra i partecipanti Enrico Giovannini, Romano Prodi, Marta Dassù, Sandro Gozi, Bill Emmott, John Hooper, Maria Joao Rodrigues, Jelena Dzankic, Kalypso Nicolaidis e molti altri.
“Sei mesi fa, quando iniziamo a programmare questa conferenza, i temi erano soprattutto quelli della ripresa post-pandemica, il Next Generation EU e l’evoluzione dell’Unione Europea in termini, per esempio, di allargamento ad altri paesi – spiega il Rettore dell’Università di Siena Francesco Frati – Poi l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha posto un argomento che non poteva essere evitato, e la discussione si è allora spostata su come l’Europa possa reagire a questa invasione, su quali siano gli strumenti per cercare in primis di perseguire l’obiettivo più importante, la fine delle ostilità. Su questo terreno abbiamo voluto coinvolgere anche tanti nostri studenti che contribuiranno ai working groups e avranno l’opportunità di imparare come si discute e quali sono gli argomenti discussi nel palcoscenico europeo. Del resto sono questi ragazzi che andranno a costruire l’Europa del futuro, che sarà un’Europa per cui avranno la responsabilità di lavorare per renderla sempre più unita”.
“La guerra in Ucraina ha accelerato tutti i tempi di decisione, ha fatto capire che non abbiamo tempo per fare una politica estera di difesa comune; o la facciamo subito o non la facciamo più – dice Romano Prodi, uno dei nomi più illustri presenti alla conferenza – Nel frattempo c’è il riarmo tedesco, ci sono tensioni tra paesi europei sulle sanzioni, si creano delle distanze che non si colmano più. La guerra rende obbligatorio prendere immediate decisioni, adesso non possiamo più rinviarle”.
Più incentrata sulla comunicazione invece l’opinione dell’eurodeputato Sandro Gozi. “L’Italia è l’unico paese in cui Putin sta vincendo qualcosa, ovvero la battaglia della disinformazione – afferma Gozi – Non c’è nessun altro paese che sia inquinato dalla disinformazione russa come l’Italia, in cui ci sia un dibattito se o meno gli ucraini devono resistere. Lo trovo molto preoccupante, dobbiamo fare una battaglia perché si sta inquinando l’opinione pubblica”.