“La medicina di laboratorio del futuro dovrà avvicinarsi sempre più ai cittadini. Il motivo sta nel fatto che la sanità dei prossimi anni sarà sempre più a vocazione territoriale. I punti di prelievo territoriali saranno parte fondamentale di questo processo”. Sono queste le parole con cui il direttore generale dell’Asl Toscana sud est e vicepresidente Fiaso Antonio D’Urso introduce il proprio intervento all’incontro “La medicina di laboratorio nell’era post Pnrr: assistenza e ricerca tra innovazione tecnologica e organizzativa”.
L’evento, che si è svolto nell’aula magna dell’Università per Stranieri di Siena, ha prospettato le nuove sfide per la medicina di laboratorio. Moderatori dell’incontro sono stati il direttore del dipartimento di Medicina di laboratorio e trasfusionale dell’Asl Toscana sud est Agostino Ognibene e il direttore Sod di laboratorio dell’Azienda ospedaliera universitaria delle Marche Marco Moretti.
Nel suo intervento, il direttore Asl Toscana sud est D’Urso ha ribadito l’importanza della specializzazione e qualificazione dei laboratori. Per fare questo, visti i tetti che ancora persistono e limitano le possibilità delle aziende sanitarie, l’impegno su una forte automazione è fondamentale.
Le parole del dottor Ognibene, anche responsabile scientifico del meeting: “La medicina di laboratorio dopo il ruolo importante rivestito durante la pandemia continua ad avere un ruolo strategico e determinante nella gestione del territorio e del rapporto con le strutture sanitarie. In questo evento, oltre a individuare le strategie organizzative innovative, ci siamo interrogati su come si svilupperà l’assistenza e la ricerca nel post Pnrr alla luce del veloce sviluppo dell’alta tecnologia nella telemedicina, teleconsulto medicina di precisione e nella maggiore individualizzazione del percorso diagnostico e terapeutico”.