Sono 331 gli infermieri di famiglia e comunità che lavorano su tutto il territorio della Asl Sud Est entrando nelle case di chi ha bisogno di loro. E non si fermano, nemmeno con la neve. In Valtiberina, a Badia Tedalda e Sestino le copiose nevicate hanno aumentato il livello di difficoltà, ma gli accessi presso il domicilio sono stati garantiti. A Sestino l’infermiere si è spostato a piedi finché la situazione delle strade non è migliorata.
A Badia Tedalda, l’infermiera è rimasta bloccata, ma è ripartita, quasi subito, grazie all’aiuto di alcuni passanti e al passaggio dello spala neve. La neve non ha impedito l’accesso a domicilio degli assistiti che seguono e sono riusciti a dare continuità alle cure non interrompendo importanti terapie e non rimandando medicazioni.
In Provincia di Grosseto le due zone maggiormente interessate dal maltempo sono state le Colline Metallifere e l’Amiata. “Una giornata dove si può decidere di partire o non partire, ma io sono andato lo stesso perché so quanto è importante portare avanti questo servizio: un prelievo, fare una visita o assistere un paziente. E’ il nostro lavoro e la neve e il ghiaccio sono difficoltà che vanno messe nel conto”. Sono queste le parole dell’infermiere di famiglia e comunità che opera nel distretto di Montieri che comprende quattro piccole frazioni e un territorio complesso come le Colline Metallifere dove tra un paese e l’altro i collegamenti sono strade piene di curve e spesso precarie. “Ormai siamo una figura di riferimento per la popolazione, ci conoscono tutti – ha aggiunto – e nella giornata di lunedì il tempo era davvero proibitivo per muoversi per una nevicata insistente e intensa in alcune zone, un evento che in queste zone due o tre volte all’anno rende il nostro lavoro abbastanza difficile. Tuttavia sono partito dalla sede del distretto per andare a Boccheggiano per svolgere alcune medicazioni domiciliari e poi in campagna nella località Montaione. Un luogo che si raggiunge normalmente in 20 minuti con il tempo buono ma ieri con la neve e la strada bruttissima ci ho impiegato il doppio del tempo. Una persona – ha proseguito- mi ha chiamato addirittura per chiedermi di non andare. Gli altri però mi aspettavano perché erano convinti che sarei andato all’appuntamento, e così è stato. Non si trattava di cose urgenti ma importanti per persone che vivono in questi luoghi un po’ sperduti della nostra provincia, per questo si fa di tutto per esserci, e dare risposte”, ha concluso il suo racconto l’infermiere.
Stessa tenacia anche per gli infermieri dell’Amiata Grossetana. “Lunedì anche con la forte nevicata non ci sono stati disservizi – hanno detto gli infermieri di famiglia che operano tra Castel del Piano, Seggiano, Arcidosso, Santa Fiora, Castell’Azzara, Roccalbegna, Semproniano ed alcune frazioni di Cinigiano – malgrado una coincidenza sfortunata con un guasto all’auto di servizio e l’impossibilità di raggiungere alcune località per le strade ancora non ripulite dagli spazzaneve. Per questo motivo abbiamo cambiato mezzo e riprogrammata l’assistenza dando priorità alle prestazioni domiciliari che non potevano essere rimandate arrivando dove possibile anche a piedi (principalmente prelievi, medicazioni, terapie infusionali), mentre le altre attività non urgenti sono state spalmate in questi giorni”.
Chi lavora nelle zone dell’Amiata senese è abbastanza abituato a gestire situazioni del genere, per questo la continuità assistenziale, nonostante le difficoltà, non subisce arresti: “Ieri abbiamo svolto tutti i servizi programmati, abbiamo accompagnato anche gli assistiti a casa, – dicono dal coordinamento infermieristico dell’Amiata senese. – Nei paesi la situazione è sotto controllo anche con la neve. Difficile diventa spostarsi quando c’è da raggiungere i poderi posti su strade secondarie. Quando è prevista una nevicata, riorganizziamo i servizi con una scala di priorità. Quelli non urgenti possono essere fatti in un secondo momento, con la strade più libere. Tra colleghi cerchiamo di aiutarci e di ovviare alle difficoltà degli altri. Noi che lavoriamo in zone montane siamo abituati a situazioni del genere, per assurdo i problemi ci sono stati più a valle. Per quanto ci riguarda, l’unica difficoltà è stata per un’infermiera bloccata con la macchina sulla Cassia. Noi colleghe siamo andate a darle una mano”.
La protagonista della disavventura: “Sono partita dalla sede principale di Abbadia San Salvatore per raggiungere la zona di mia competenza, la Val d’Orcia. Sulla via del ritorno, verso Piancastagnaio ho avuto difficoltà, perché prima ho trovato una fila a causa di una strada bloccata, poi sbloccata dai Carabinieri, successivamente ho avuto un arresto dell’auto e lì mi hanno aiutato le altre infermiere intervenute”. Una di loro: “Con tutte le difficoltà che porta la neve, abbiamo svolto tutti i servizi anche con una certa aderenza alla tabella oraria. Non è semplice ma ce la mettiamo tutta”.