Toscana vince ancora la battaglia su accorpamenti scolastici. Nardini: "Governo vuole fare cassa su scuola pubblica"

Nel nostro territorio evitano il demansionamento la San Bernardino e la Folgore di San Gimignano. L'assessore a Buongiorno Siena: "Va aggiornato il piano per l'edilizia scolastico ma Governo non dice quante risorse metterà, enti in difficoltà"

Di Redazione | 27 Gennaio 2025 alle 15:00

La Toscana vince per il secondo anno consecutivo la battaglia sul dimensionamento scolastico. L’anno prossimo nessun istituto sarà accorpato. È l’effetto del decreto legge dello scorso 16 gennaio, che “di fatto riconosce la correttezza della nostra posizione contro gli accorpamenti”, sottolineano con soddisfazione il presidente Eugenio Giani e l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini.

Il provvedimento ha dato alle Regioni che non avevano approvato tutto o in parte il numero di accorpamenti imposti dal Governo la possibilità di prevedere una quota aggiuntiva di autonomie scolastiche fino al 2.99% del contingente previsto inizialmente dal Ministero.

Nel nostro territorio erano a rischio dimensionamento sia la San Bernardino, a Siena, che la scuola Folgore di San Gimignano.

“E’ una nostra vittoria, ci siamo opposti a una scelta profondamente sbagliata di Meloni e del ministro Valditara – rivendica l’assessore regionale Nardini a Buongiorno Siena – per il secondo anno di fila il Governo è costretto ad una marcia indietro, si parlava all’inizio di 15 accorpamenti e ne sono stati fatti l’anno scorso 4, quest’anno invece zero. E’ ridicolo che il governo dichiari che la riforma è solo rimandata, senza riconoscere che sia sbagliata, mi aspetto una presa di coscienza”.

“Il governo vuole fare cassa sulla scuola pubblica, vuole tagliare  – rincara la dose Nardini – evidentemente non la si vede come una risorsa e una leva. Si sta parlando anche del muovo piano per l’edilizia scolastico, ultimo è aggiornato al 2018-2020, ma il Governo non ha ancora detto quante risorse metterà, e ciò mette in difficoltà gli enti, comuni e province che hanno la competenza, senza sostegno faticano a garantire scuole sicure e moderne”.

 



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