Il Servizio Associato Pari Opportunità della Valdichiana Senese, la cui Presidente è Orietta Parretti, tra le iniziative programmate nell’ambito della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre) nell’edizione 2020 ha proposto l’opera dell’artista Anna Izzo, rappresentata in un pannello, come comento itinerante tra i vari dieci Comuni che fanno parte dell’Unione, una staffetta iniziata con l’esposizione della rappresentazione dell’opera “la violenza è una gabbia” a Torrita di Siena, proseguita nel comune di Sinalunga per poi, ogni mese successivo, essere posizionato negli altri comuni (Cetona, Chiusi, Chianciano Terme, Montepulciano, Pienza, Sarteano, San Casciano dei Bagni).
“Per promuovere un cambiamento radicale culturale non è sufficiente ricordarsi solo un giorno all’anno del problema della violenza contro le donne – afferma il Presidente dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese e Sindaco di Trequanda, Roberto Machetti – questo fenomeno, purtroppo strutturale nel nostro contemporaneo, richiede uno sforzo di cambiamento drastico comune di tutti, perché in una società che si dichiara ‘civile’ non possiamo più sacrificare vite umane, famiglie, figli e figlie e tollerarne il dolore e la sofferenza, è un costo sociale che dobbiamo mettere al bando. Per questo occorre essere vigili e ‘pararne’, sensibilizzare costantemente. L’idea di utilizzare le arti visive per ricordarne l’importanza, per cambiare rotta, per proporne le riflessioni, per far capire che esiste una rete antiviolenza pronta ad attivarsi, a disposizione di tutte e tutti, è tra le priorità del Centro Pari Opportunità dei dieci Comuni della Valdichiana Senese. L’opera di Anna Izzo che quasi per un anno intero percorrerà tutti i Comuni, vuole ribadire la necessità di rafforzare la rete antiviolenza, partendo dalle istituzioni in primis, ma ha l’obiettivo di ‘scuotere’ le coscienze per il ‘vero cambiamento’ della nostra società”.
“E’ molto importante continuare, con le nostre iniziative, a sensibilizzare l’opinione pubblica anche al di là del momento della ricorrenza della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e mantenere l’attenzione sempre – afferma Orietta Parretti, Presidente delle Pari Opportunità dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese e Consigliere con delega alle Pari Opportunità del Comune di San Casciano dei Bagni – per questo abbiamo voluto che l’opera di Anna Izzo fosse itinerante e potesse essere presente nelle facciate dei più importanti palazzi e luoghi pubblici dei dieci Comuni dell’Unione. Dopo l’esposizione a Sinalunga, dallo scorso 21 dicembre alla presenza del Sindaco Edo Zacchei, del Vicesindaco Cecilia Bernardini e dell’artista Anna Izzo, l’opera, da sabato 23 gennaio, sarà esposta nella piazza principale di Trequanda all’esterno del palazzo comunale”.
“In questi giorni sono stata contattata da una giovane studentessa delle scuole secondarie di primo grado (ex scuole medie) che vedendo una panchina rossa ha voluto approfondire e saperne il significato – prosegue Orietta Parretti -. I simboli e le arti visive vanno dritte al cuore e parlano alle sensibilità delle persone. Questa studentessa, che ha deciso di fare una relazione/tesina sulla violenza contro le donne, nobilita il lavoro costante che portiamo avanti nell’ambito del Centro Pari Opportunità dell’Unione dei Comuni, a dimostrazione che occorre ‘seminare’ costantemente per ottenere risultati”.
Nel pannello itinerante dell’artista Anna Izzo “La violenza è una gabbia”, la cui scultura reale è un’opera dalle dimensioni enormi con due gigantesche scarpe con tacchi a spillo rosse chiuse all’interno di una gabbia, rappresenta la “gigantesca rabbia verso la violenza sulle donne”.
La scultura originale è stata esposta nel 2018 al New York International Art Expo e l’artista l’ha resa monumentale con il posizionamento nel marzo 2020, in Italia, in una delle principali piazze dell’Isola di Capri.
“L’icona rappresentata nel pannello, che farà la staffetta nei dieci comuni della Valdichiana Senese, è la riproduzione della scultura madre che simboleggia l’esigenza di dare voce, come faccio oramai da circa vent’anni con le mie opere, ai silenzi nei confronti della violenza – afferma l’artista Anna Izzo -. Io cerco con l’arte di ‘urlare la rabbia’ perché non possiamo accettare la barbarie del silenzio ed essere indifferenti alla conta ed ai numeri di quante vengono colpite dalla violenza, fino a perdere la propria vita. L’opera rappresenta un ‘un pugno allo stomaco’ della coscienza collettiva – prosegue Izzo. Dobbiamo ribellarci e solo unendo in voce corale l’urlo delle donne, e di quegli straordinari uomini che si uniscono a questo grido, possiamo abbattere la barriera del silenzio. Se urliamo tutti insieme possiamo stordire gli animi e solo così si scuotono le coscienze dei barbari e le arti tutte hanno questa grande potere”.