Agricoltura ed eccellenze agroalimentare, stanno emergendo numerose difficoltà in seno al settore che preoccupano gli addetti ai lavori, tra cui Mauro Rosati, direttore generale Qualivita, intervenuto a Buongiorno Siena: cala intanto la superficie coltivata, e sono a rischio molti prodotti dell’agroalimentare toscano.
“I dati Irpet hanno comparato la situazione del 2020 con quella del 2010, le tendenze sono chiare, c’è una perdita netta di terreno per abbandono e per i crescenti insedimanti urbani, non sono buoni indicatori – sottolinea – perdiamo territorio agricolo e la nostra regione fonda su questo la sua immagine. L’agricoltura toscana, quella che produce materie prime, è in abbandono – evidenzia Rosati – la tendenza è catastrofica, sia per l’assenza di manodopera che per la mancanza di reddito. Ad esempio fare cereali è ormai una impresa, ci si rimette, anche chi fa oliviticoltura ci perde”.
Molti prodotti di eccellenza sono poi a rischio, nota Rosati: “Abbiamo un problema con gli olivi, mancano i pastori e senza latte toscano non si può fare il pecorino toscano, e ci sono problemi con gli allevamenti della chianina – è l’allarme lanciato – non si sceglie più il prodotto certificato, manca chi sta nel campo, e questo spesso è frutto di scelte politiche anche regionali non in linea per sostenere il comparto. E fronte vino – conclude – dobbiamo capire cosa fare col nostro rosso”.