Ragazzi arrivati dal Pakistan, dall’Afghanistan, ma non solo. Senesi rimasti soli, senesi rimaste sole, persone senza lavoro che non arrivano non solo alla fine del mese ma neanche alla fine del giorno in fila per entrare alla mensa di San Girolamo. Si allontanano dagli occhi delle telecamere perché la povertà si scontra troppo spesso con la dignità e necessità ancora della sua privacy in una società che premia solo i primi. Ma la povertà è una piaga profonda e vertiginosa, che tocca anche Siena, così come le altre città, nessuna è esente. Così seduti al tavolo della mensa accanto al giovane scappato dalla povertà, o da una guerra lontana migliaia di km, ci sono le storie comuni di chi la guerra se la porta dentro. Persone che grazie a Suor Nevia si ritrovano in un posto che profuma di pasto caldo e di gentilezza. “Ci vuole il sorriso, perché qui non si deve perdere la voglia di ridere” afferma una volontaria mentre taglia il panettone da servire in questi giorni di festa. E basta poco per strappare un sorriso. Il Natale è alle porte e Suor Nevia e tutti i volontari e volontarie ci saranno anche quest’anno.
“Ci aspetta uno dei momenti più belli e allo stesso tempo più faticosi dell’anno – racconta Suor Nevia– , e infatti alcuni mi hanno chiesto ma anche a Natale non vi fermate? Ma la risposta è semplice, come faccio io ad andare a pranzo sapendo che altre persone non lo faranno perché non hanno niente da mangiare”. Uno spirito di solidarietà che unisce anche chi una famiglia ce l’ha ma preferisce dare una mano. Per questo anche in questo Natale ci saranno tanti volontari a dare un pasto a più di settanta persone. Così come ci saranno le contrade. “Ad esempio la contrada del Valdimontone offrirà dei polli arrosto – spiega Suor Nevia -. Poi avremo l’antipasto, le lasagne, la frutta e ci sarà anche un regalino a testa. Inoltre quest’anno metteremo nel tavolo anche delle bottiglie con le luci natalizie perché il Natale è stare bene insieme e qui vengono persone sole”. E ogni gesto può aiutare a dimenticare il vuoto nello stomaco, e ricreare un po’ di quel clima di festa e gioia, dal quale molti sono stati esclusi.