Lavoratori Mps: domani lo sciopero. La lettera ai cittadini: "Vi chiediamo solidarietà"

"La responsabilità non è nostra ma siamo noi a rischiare di pagarne il conto. Vi chiediamo lo sforzo di comprendere le nostre ragioni e di essere solidali con la nostra protesta" scrivono

Di Redazione | 23 Settembre 2021 alle 10:35

Lavoratori Mps: domani lo sciopero. La lettera ai cittadini: "Vi chiediamo solidarietà"

I lavoratori di Banca Mps scrivono ai cittadini chiedendo solidarietà in vista dello sciopero indetto per domani, venerdì 24 Settembre, in Piazza Salimbeni, sede storica della banca, così come in altre città come Milano, Roma e Bari.

“Siamo le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi di Siena. In questi anni avete sentito parlare della nostra Banca come di un problema – scrivono i lavoratori in una lettera indirizzata a tutti i cittadini – Invece noi siamo le persone che, nonostante le difficoltà, hanno lavorato con dedizione per rendere alla nostra clientela un servizio competente e rispondente alle esigenze”.

Oggi siamo in sciopero perché il nostro futuro è incerto. Non sappiamo per quale azienda lavoreremo, se la nostra professionalità sarà salvaguardata, se lavoreremo nella stessa città, quale mansione saremo chiamati a svolgere. Oppure se saremo considerati esuberi, cioè persone di troppo, che non servono più”.

“Oggi siamo in sciopero perché abbiamo affrontato la crisi senza nasconderci, mettendoci la faccia e accollandoci la nostra parte di sacrificio economico, per un risanamento promesso e mai arrivato. La responsabilità non è nostra ma siamo noi, lavoratrici e lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, a rischiare di pagarne il conto. Un conto salatissimo”.

“Oggi siamo in sciopero perché meritiamo rispetto e per chiedere di essere coinvolti da subito nel progetto che deve riguardare il complesso dei dipendenti dell’intero Gruppo – e non solo una parte – per contrattare le garanzie di un futuro dignitoso e sostenibile. Per tutte e per tutti noi. Vi chiediamo lo sforzo di comprendere le nostre ragioni e di essere solidali con la nostra protesta“.



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