Si è alzato un vero e proprio polverone intorno alla vicenda della chiusura della scuola elementare Duprè di Siena. Il distacco dell’intonaco dal soffitto della segreteria che il palazzo ha subito lo scorso Aprile, per il quale i controlli fatti inizialmente non avevano mostrato particolari criticità, richiedendo la chiusura della sola segreteria e di un bagno, ha creato ora una situazione di urgenza nei piani del Comune di Siena, tanto che i bambini frequentanti la scuola verranno tra poco smistati temporaneamente in altre sedi, a San Miniato e a Presciano.
Da quello che è emerso dalla riunione dell’assessore Benini con i genitori, alla base dell’urgenza non ci sarebbe un fattore di sicurezza (dal momento che la scuola risulterebbe, a quanto pare, ugualmente sicura e agibile), ma un finanziamento che permetterebbe di coprire la spesa dei lavori, che richiede però progettazione e affido entro lo scorso 29 Ottobre, con i lavori fatti e rendicontati almeno all’80% entro il 31 Dicembre p.v. Tempi stretti, strettissimi, per i quali il Comune ha dovuto prendere una decisione drastica, pena la perdita del finanziamento.
La polemica è scattata pressoché subito tra i genitori, perlopiù per problemi logistici non di poco conto. Il Comune avrebbe assicurato il trasporto dei bambini che verranno accolti e radunati davanti alla Duprè per poi essere smistati su vari pullman diretti alle nuove sedi. Una situazione che potrebbe portare i bambini a perdere almeno un’ora di lezione al giorno, o, di contro, a stravolgere gli orari e la normale routine anche per i genitori che dovrebbero accompagnarli a scuola. La mensa dovrebbe poi essere organizzata tramite lunch box, dal momento che potrebbe non esserci la possibilità di fare sporzionamento nelle altre scuole.
Una organizzazione logistica che sembra aver convinto poco i genitori, che si sono riuniti anche oggi in modalità online con il sindaco, anche se per “problemi tecnici” hanno potuto partecipare soltanto 250 delle 350 famiglie coinvolte. Tra i genitori c’è anche qualcuno che sta valutando di fare ricorso al TAR con richiesta di sospensione dell’ordinanza. Una risposta forte alla presa di posizione da parte del Comune, che dietro all’assunzione di responsabilità sembra non essere però riuscito a convincere centinaia di persone e bambini che verranno direttamente coinvolti in questo cambiamento repentino e inaspettato.