Si è tenuta oggi, 24 novembre, l’inaugurazione del 783° anno accademico dell’Università di Siena. La cerimonia è stata aperta, nell’Aula Magna del palazzo del Rettorato, dal corteo accademico e il saluto dei Goliardi senesi. Il Rettore Roberto Di Pietra ha quindi preso posto insieme ai direttori dei 14 dipartimenti, ad alcuni dei docenti Delegati e al Direttore Generale Emanuele Fidora.
Il Professor Di Pietra ha salutato e ringraziato il Ministro dell’Università e Ricerca Sen. Prof.ssa Anna Maria Bernini, intervenuta alla cerimonia, per la stretta vicinanza e collaborazione con il sistema delle Università italiane che ha saputo imprimere durante questo primo anno di governo.
Ha poi ringraziato per la presenza: Silvana Sciarra, Presidente emerito della Corte Costituzionale, già professoressa dell’Ateneo nell’allora facoltà di Scienze Economiche e Bancarie (SEB); le Rettrici e i Rettori di Atenei italiani o loro Delegati presenti, le autorità e la comunità accademica.
È passato a illustrare la sua relazione inaugurale aperta con un riferimento al contesto soprattutto internazionale, che ha definito come fortemente deteriorato: «La caduta del muro di Berlino, 34 anni fa, sembrava avere dato al mondo il superamento della contrapposizione tra due blocchi e due sistemi ideologici (Est ed Ovest) e sembrava avere spianato la strada al multilateralismo e, forse, ad un vero ruolo dell’Europa nello scenario internazionale. A più di trent’anni di distanza ci ritroviamo in una situazione di contrapposizioni sempre più emergenti (e tutte da decifrare nel corso dei prossimi anni) ed a fronte di sfide epocali quali il cambiamento climatico, la transizione energetica e la sostenibilità ambientale e sociale».
Un discorso proiettato al futuro quello del Rettore Di Pietra: «Nelle comunità universitarie si incrociano le attività che costituiscono e danno senso al nostro essere universitas, ovvero luoghi in cui si svolgono molteplici, complesse e integrate attività che ruotano attorno alla generazione ed alla diffusione del sapere e, quindi, alla didattica, alla ricerca ed alla valorizzazione della conoscenza. Questo orientamento al futuro è quello che fanno le istituzioni scientifiche e culturali del nostro Paese e questo credo che sia intimamente legato al dettato della nostra Carta costituzionale. Progettare il futuro, immaginarlo, anche il semplice sognarlo, diventano potenti strumenti attraverso cui vivere il nostro presente».
«Le Università per propria missione sono “costruttrici di futuro” – continua il Rettore -. La costruzione del nostro futuro riguarda la ridefinizione della nostra offerta formativa, attività che deve essere costante, ma che in questa fase assume un connotato strategico. L’offerta formativa deve essere rivista, in primo luogo, per garantire i caratteri che la connotano ovvero il suo essere multi-vocale e sempre più rivolta ad una prospettiva internazionale. Questi due caratteri sono ormai elementi fondanti del nostro Ateneo».
Ha poi fatto menzione alla personale soddisfazione nel fare didattica, attività che ha continuato a svolgere anche durante il mandato rettorale: «Vogliamo le studentesse e gli studenti nelle nostre aule e li vogliamo dal mondo e nel mondo. Su una popolazione studentesca complessiva di circa 18.500 persone, oltre 12.000 sono studentesse e studenti fuori sede e tra questi ve ne sono circa 1.600 che sono “internazionali”».
Ha poi preso in esame la programmazione strategica, le linee guida che orientano l’Ateneo, in una prospettiva di crescita delle aree disciplinari, dell’attività dei Dipartimenti di eccellenza, della neoistituita Scuola di Medicina e Scienze della Salute (SMSS), del contesto in cui opera l’Ateneo e le istituzioni e amministrazioni con le quali è attivo un percorso di reciproca e fattiva collaborazione sia a livello locale che regionale. Ha inoltre sottolineato come la programmazione strategica, con le sue numerose aree di intervento definite dalle specifiche deleghe attribuite, si sviluppi nel solco tracciato dai Rettori che lo hanno preceduto, che ha ringraziato, unitamente ai docenti Delegati.
Un passaggio è stato dedicato al tema della pace: «Con fermezza e senza alcuna esitazione noi le guerre non le vogliamo! Chiediamo pace e offriamo pace. Questo è quello devono fare le Università. L’unica parte che vogliamo prendere è quella del sostegno alla pace ed a quella che si chiama diplomazia culturale e accademica».
Ha quindi elencato le numerose iniziative in programma, che spaziano su vari ambiti di intervento in relazione agli specifici campi di attività delle Delegate e dei Delegati.
Fra queste ne ha richiamata una, quella alla sostenibilità, per annunciare il progetto “Cresce con te: Un albero per Una matricola”, che prevede la piantumazione di circa 3mila alberi di leccio, uno ogni nuovo iscritto: «Gli alberi, così come i nuovi studenti, rappresentano il futuro del nostro ambiente e della nostra società. Ogni nuovo studente che si iscrive all’Università è un patrimonio inestimabile per la crescita culturale, economica e sociale del nostro Paese, così come ogni nuovo albero è un patrimonio per il futuro dell’umanità. Ogni albero, nel suo intero ciclo di vita, sarà capace di compensare la CO2 prodotta da ogni studente durante i suoi anni universitari. Gli alberi che l’Università di Siena pianterà diventeranno un bosco, “il lecceto di Unisi”, che crescerà ogni anno di almeno un ettaro», in una area identificata con l’Unione dei Comuni della Val di Merse.
Il Rettore ha poi terminato il suo intervento con una citazione da “Il Visconte dimezzato” di Italo Calvino: «Vorrei dire alle nostre studentesse e ai nostri studenti che nell’epoca di evidente incertezza che stiamo vivendo prendete il percorso di studi che state frequentando nell’Università di Siena come un periodo importante nella vostra formazione, ma non quello da cui dipende tutta la completezza della vostra vita. Siete giovani e, se qualche volta vi sentirete incompleti, è semplicemente perché siete giovani. “Alle volte uno si sente incompleto ed è soltanto giovane”».
Al termine della sua relazione il Rettore Roberto Di Pietra ha dichiarato aperto il 783° anno accademico dell’Università di Siena.
Dopo la relazione del Rettore si sono tenuti gli interventi del rappresentante delle Studentesse e degli Studenti, Samuele Picchianti e della rappresentante del Personale tecnico amministrativo e bibliotecario, Paola Barbi.
Ha preso poi la parola Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Sen. Prof.ssa Anna Maria Bernini, ha posto l’accento sull’importanza della qualità dell’offerta formativa e ricordato il suo impegno per garantire il diritto allo studio: “Si tratta di un percorso, e non di una parola. Il mio ministero è fortemente impegnato per una sua completa realizzazione”, ha sottolineato, ricordando che, per la prima volta, sono state coperte tutte le borse di studio.
Il Ministro ha inoltre ricordato l’importanza di accompagnare gli atenei nel percorso di evoluzione della formazione, sostenendo allo stesso tempo gli studenti verso un mondo del lavoro che richiederà conoscenze sempre più complesse e competenze multidisciplinari. Questa, ha evidenziato il Ministro Bernini, “è la vera sfida del futuro. Esistono tanti futuri, ma, mai come ora, il nostro dovere è dare il maggior numero di opportunità” per permettere l’evoluzione dell’Università e degli studenti.
La prolusione inaugurale è stata tenuta dal professor Pier Simone Marrocchesi, ordinario del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, che ha presentato la relazione dal titolo “Un ponte fra le due culture: scienza e discipline umanistiche nel secolo dell’intelligenza artificiale”.
È seguito l’intervento della Professoressa Silvana Sciarra, Presidente emerito della Corte Costituzionale: «Istruzione, cultura, democrazia sono i beni da tutelare congiuntamente. Essi appaiono quali componenti di una visione lungimirante dei nostri costituenti. Il riferimento ora in Costituzione alle future generazioni aggiunge nuove prospettive a quella visione, esplicita i doveri che incombono sulle generazioni presenti per la tutela dell’ambiente».
Ha concluso la cerimonia il Coro di Ateneo, diretto dalla professoressa Elisabetta Miraldi, che ha intonato il Gaudeamus Igitur e altre armonie dal loro repertorio. Nell’occasione è stato pubblicato dai Goliardi senesi uno studio che ricostruisce i 130 anni di storia del labaro dell’Università di Siena.
La registrazione dell’evento, la relazione e gli interventi saranno pubblicati sul sito di Ateneo all’indirizzo www.unisi.it/inaugurazione783.