Imola, poco dopo l’ingresso dei calciatori del Siena sul terreno di gioco per l’allenamento di rifinitura, a sorpresa è sceso in campo l’attaccante mezzala destra Antonio Mariotti accompagnato dal figlio Simone. Proprio come nella lontana stagione 1965-66, con allenatore Lauro Toneatto, presidente Danilo Nannini ed i compagni di squadra Monguzzi, Basilico, Fiorini, Weis, Armellini, Bastiani, Toschi, Pagliaro, Compagno. Ad accoglierlo mister Alberto Gilardino che ha interrotto la seduta per omaggiare il vecchio leone bianconero il quale, in quel campionato, realizzò dieci reti (miglior marcatore) trascinando la benamata Robur al sesto posto del girone B di serie C e facendo sognare per qualche mese il salto in Cadetteria.
Antonio Mariotti è originario proprio di Massa Lombarda e terminata la carriera di calciatore è tornato nella sua città natale dove si è sposato, ha avuto 2 figli ed ha lavorato come operaio a Ravenna oltre che a dilettarsi come allenatore di squadre locali. Per amore della famiglia, nel 1966 non risponde alla convocazione alla popolare Coppa Rappan – più conosciuta come la Coppa d’Estate – che il segretario dell’allora Società bianconera gli aveva fatto recapitare per conto del Brescia Calcio. Con la Robur, ha giocato 29 partite ed in carriera ha vestito anche le maglie del Prato in serie B, Cesena e Crotone. Il mitico bomber, classe 1942, è stato accolto dal direttore sportivo Giorgio Perinetti, dallo staff tecnico e dai giocatori con grande entusiasmo: “Ho ricordi bellissimi di Siena e del Siena – ha detto l’ex numero 10 – ed oggi sono orgoglioso che la Robur sia in questo nostro campo. E’ stato davvero un salto indietro nella mia giovinezza, in un calcio poetico, fatto di grandi sacrifici. Rivedere i colori che h iindossato mi emoziona. Vi faccio un grande in bocca al lupo per il futuro e salutatemi i tifosi e la città che conservo sempre nel mio cuore”.
Il figlio Simone, che sulla scia del babbo è stato un cannoniere nei campi dell’Emilia Romagna, ha portato un bellissimo album di ricordi con
documenti e fotografie che hanno attirato la curiosità di Giorgio Perinetti: “Qui c’è la storia del calcio. Guarda qua Monguzzi e Basilico, questi erano signor giocatori. Mariotti è stato un eccellente attaccante, con il fiuto del gol e tanta generosità. E poi vedo Toneatto, davvero un grandissimo personaggio e professionista” ha commentato il direttore sportivo.
Il Siena Calcio ha omaggiato Antonio Mariotti con la maglia numero 10 di bomber Caccavallo, oggi erede della casacca appartenuta all’ex mezzala destra della Robur in quel 1965-66: “Grazie per questa emozione – ha detto il figlio Simone, dirigente del Fruges Sport –. Per me è un onore e anche per la nostra società. Quando ci è stato proposto di accogliere la Robur non ci ho pensato nemmeno un po’ e l’ho raccontato subito a mio padre il quale, nonostante qualche acciacco, ha voluto essere presente
all’allenamento. Io sono cresciuto con le storie del Siena, mia mamma ha raccolto foto e ritagli di giornale che ogni tanto guardo e rileggo
molto volentieri. Finalmente anche io ho intrecciato la mia storia con quella dei bianconeri che furono del babbo. Grazie”.