E’ arrivata all’improvviso durante l’Angelus domenicale di Papa Francesco la notizia della nomina dell’Arcivescovo di Siena-Colle val d’Elsa-Montalcino Augusto Paolo Lojudice a Cardinale, che sarà resa ufficiale il prossimo 28 Novembre. Una notizia a sorpresa che ha lasciato stupiti tutti, anche il diretto interessato:
“Non sapevo assolutamente nulla, e neanche me lo aspettavo, anche perché con Papa Francesco ci eravamo visti una settimana fa e non ha fatto nessuna menzione – racconta Lojudice ai microfoni di Siena Tv – Il suo stile è questo: lui pensa, prega, e poi lo annuncia pubblicamente. Questo conferma una fiducia e stima che lui mi ha dimostrato sin dall’inizio, da quando cinque anni fa mi ha nominato vescovo, e conferma anche da parte mia un affetto nei suoi confronti che ho sempre avuto”.
Nonostante la nomina, Lojudice non lascerà la città. La tradizione dell’affidare ai cardinali diocesi dette appunto “cardinalizie” è un sistema che il Vaticano sembra avere negli ultimi anni abbandonato, come spiega lo stesso Arcivescovo.
“Prima di Papa Francesco, tradizionalmente, il cardinalato era legato ad alcune diocesi cosiddette “cardinalizie”, nelle grandi città. Con lui questo sistema, questa tradizione che non è mai stata codificata o scritta da nessuna parte, è saltata, per cui non ha più adottato il metodo di nominare cardinali ed assegnarli a città cardinalizie, ma ha fatto cardinali che sono rimasti nella propria diocesi, e tutto mi fa pensare che farà così anche con me. Sono arrivato a Siena poco più di un anno fa, sarebbe strano che mi chiedesse un trasferimento adesso a lavoro appena iniziato”. Nonostante la permanenza in città, l’impegno cardinalizio terrà sicuramente più occupato l’Arcivescovo che sarà chiamato più volte a Roma per alcuni incontri, ma Lojudice resta convinto: “Spero di restare qua a Siena per tutto il tempo che Dio vorrà” afferma.
La Chiesa senese e i fedeli avranno certamente bisogno di una figura forte come quella di Lojudice per affrontare il difficile periodo che si prospetta di fronte. Il nuovo decreto governativo emanato ieri ha infatti dato una stretta importante a molte attività, lasciando però aperta la possibilità di partecipare alle funzioni religiose. Palestre, piscine, cinema e teatri chiusi, chiese aperte: una decisione che ha sortito non poche polemiche, alle quali Lojudice ha cercato di dare una spiegazione.
“In questi mesi abbiamo dimostrato una cosa – commenta il futuro Cardinale – che le chiese sono luoghi molto sicuri, dove la gente si sta comportando bene, rispettando tutti i protocolli. Credo che anche il Governo si sia reso conto che la chiesa non è un luogo problematico o pericoloso come possono esserlo luoghi più disordinati come assembramenti per strada o le cosiddette “movide” delle grandi città”.
“Quello che chiedo è: cerchiamo di rispettare le regole, di farlo il più e il meglio possibile – prosegue – Ci vorrà del tempo, non sappiamo ancora quanto, ma prima o poi usciremo da questa situazione; cerchiamo di farlo migliorati. Chiediamo ai nostri governanti di accelerare certe pratiche, certi finanziamenti, altrimenti è tutto inutile”.
Andrea Radi