Teatro del tragico duello tra il valoroso Tancredi, cavaliere cristiano e l’amata Clorinda, una guerriera pagana, nella “guerra d’amorosi sensi” Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi, su testo di Torquato Tasso. Cornice complice degli ingegnosi sotterfugi amorosi di Enrico e Serafina, nell’atto unico donizettiano Il campanello. La notte è la vera protagonista del dittico che apre la programmazione del Chigiana OperaLab, sabato 29 luglio alle ore 21.15 al Teatro dei Rozzi di Siena, nell’ambito del Chigiana International Festival & Summer Academy 2023.
L’ampia serie di produzioni d’opera in cartellone quest’anno, testimonia la grande importanza del teatro musicale e dell’opera nell’estate dell’Accademia Chigiana, che ha indissolubilmente legato la sua identità e la sua storia al ritrovamento di grandi titoli barocchi, vivaldiani e frescobaldiani in particolare, e all’esecuzione in prima assoluta di nuovi titoli del XX secolo.
Protagonisti vocali dei due allestimenti con la regia di Cesare Scarton sono gli allievi della master class chigiana estiva di canto tenuta da William Matteuzzi, selezionati dall’Accademia Chigiana. Per l’allestimento scenico l’Accademia Chigiana ha avviato una significativa partnership con l’Associazione Guido Levi Lighting Lab, legata alla memoria del grande maestro della luce Guido Levi, uno dei più importanti lighting designer del teatro italiano e internazionale di prosa e lirica, scomparso nel 2019, grazie alla quale la giovane Lucia Ferrero, selezionata dall’Associazione, cura il disegno luci della produzione, con la guida del tutor Claudio Coloretti.
Gli allievi della master class chigiana di canto di William Matteuzzi protagonisti degli allestimenti de Il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi e de Il Campanello di Gaetano Donizetti con la regia di Cesare ScartonPer i costumi della rappresentazione la Chigiana può contare sull’altrettanto significativa partnership con la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino.
Nel madrigale rappresentativo di Claudio Monteverdi la parte di Clorinda è sostenuta dal soprano Yuki Mizuno, la parte di Tancredi dal tenore Angelo Caprara, il testo è affidato al tenore Matteo Straffi. Nella farsa in un atto di Gaetano Donizetti, Francesca Lo Verso, soprano interpreta la parte di Serafina, Francesco Palmieri, basso “buffo”, Don Annibale Pistacchio, Tamon Inoue, baritono, Enrico, Virginia Cattinelli, contralto, Mamma Rosa, Angelo Caprara, tenore, Spiridione. Le coreografie sono di Francesca Duranti, i danzatori sono Francesca Duranti e Emanuel Josè Viana Santos.
L’esecuzione musicale delle opere è affidata al Quartetto Leonardo (con Sara Pastine e Fausto Cigarini, violini, Salvatore Emanuel Borrelli viola, Lorenzo Cosi violoncello), con Francesco De Poli maestro concertatore e direttore al clavicembalo per l’opera di Monteverdi e al pianoforte per l’opera di Donizetti.
Composto nel 1624 su commissione nel nobile veneziano Girolamo Mocenigo in occasione del Carnevale, il madrigale “per soprano, 2 tenori, 4 viole da brazzo, basso continuo” Tancredi e Clorinda fa parte dell’Ottavo libro di madrigali guerrieri et amorosi pubblicato nel 1638, summa monteverdiana in due parti in cui i testi sono poesie d’amore, nei quali gli episodi guerreschi altro non sono che metafore dell’impietosa guerra d’amore.
Il dramma riprende le vicende narrate nel canto XII della Gerusalemme liberata, in cui il cavaliere cristiano Tancredi, innamorato di Clorinda, guerriera pagana, viene costretto dalla sorte a battersi in duello proprio con lei e ad ucciderla. In punto di morte Clorinda si converte e, battezzata, affronta con serenità il trapasso.
In quest’opera di grande modernità e potenza drammatica Monteverdi sperimenta soluzioni musicali nuove, con l’orchestra che imita musicalmente alcuni effetti sonori descritti nel testo, mentre con il tremolo e il pizzicato ottiene effetti speciali nelle scene drammatiche.
Il campanello (nota anche come Il campanello di notte e come Il campanello dello speziale) è una farsa in un atto di Gaetano Donizetti composta nei primi del 1836 su libretto proprio, tratto dal vaudeville La sonnete de nuit (1835) di Léon Lévy Brunswick, Mathieu Barthélemy Troin e Victor Lhérie. L’opera venne rappresentata per la prima volta al Teatro Nuovo di Napoli nel 1836 cui seguono nel corso del XIX secolo allestimenti in tutta la penisola, che testimoniano il relativo successo del titolo. A Napoli, la giovane e bella Serafina viene promessa in sposa allo speziale Don Annibale Pistacchio, con gran delusione del suo giovane innamorato, Enrico. La cerimonia viene fissata per il giorno precedente la partenza di Don Annibale per Roma. Appreso questo fatto Enrico, con la complicità di Serafina, cerca in tutti i modi di impedire che il matrimonio venga consumato quella notte, così da guadagnar tempo per un successivo tentativo di annullamento. Lo speziale è obbligato per legge a fornire i suoi prodotti medicinali a chi ne faccia richiesta, anche di notte e così il campanello esterno alla bottega diventerà lo strumento di Enrico ideale per disturbare la prima notte di nozze del rivale. Presentandosi via via sotto spoglie diverse Enrico continuerà a farsi ricevere da Don Annibale, lungo tutta la notte, con i pretesti più strampalati finché, giunta l’alba, lo speziale, stremato, dovrà partire in diligenza per Roma lasciando Serafina illibata a casa.