Lotta contro il melanoma, importante scoperta dei ricercatori senesi

Lo studio, pubblicato sulla rivista “Molecular Cancer”, è frutto della collaborazione tra Università di Siena, Università di Torino e Università del Piemonte Orientale

Di Redazione | 28 Giugno 2024 alle 18:00

Lotta contro il melanoma, importante scoperta dei ricercatori senesi

È stato pubblicato sulla rivista “Molecular Cancer” uno studio che presenta un’importante scoperta relativa alla lotta contro il melanoma, frutto della collaborazione tra Università di Siena, Università di Torino e Università del Piemonte Orientale.

Il gruppo di ricerca dei tre atenei ha individuato un nuovo e inatteso meccanismo molecolare coinvolto nella resistenza alla terapia mirata, quale la via di segnalazione mTORC2, che, diversamente dal ruolo pro-tumorigenico descritto in altri contesti oncologici, per la prima volta viene vista come oncosoppressiva nel melanoma. La ridotta funzionalità di questa via di segnalazione, che viene peraltro indotta nelle cellule di melanoma dalla stessa terapia mirata, porta allo sviluppo di resistenza terapeutica mediante incremento del metabolismo mitocondriale e inducendo l’azione di una proteina chiave chiamata NAMPT. Punto focale della ricerca ha riguardato la verifica che, accoppiando la terapia mirata a inibitori di NAMPT nei tumori con bassi livelli di mTORC2, viene ripristinata l’azione della terapia contro il tumore in modelli preclinici.

La scoperta offre dunque un nuovo strumento per la medicina di precisione, in quanto la misurazione dei livelli di mTORC2 nel melanoma potrà aiutare le equipe oncologiche a scegliere la strategia terapeutica più adeguata ed efficace per il paziente.

Lo studio è stato guidato dal professor Enzo Calautti e dottor Luca Ponzone dell’Università di Torino, in collaborazione con i ricercatori del laboratorio di Proteomica funzionale del Dipartimento di scienze della vita dell’Ateneo senese, composto dalla professoressa Claudia Landi, dal professor Luca Bini, dalle dottoresse Lorenza Vantaggiato e Enxhi Shaba e dal gruppo della professoressa Valentina Audrito, dell’Università del Piemonte Orientale.

La ricerca è stata finanziata da una erogazione liberale della Banca d’Italia al professor Calautti, dall’Italian Association for Cancer Research (AIRC) AIRC-MFAG2021 #26004 per la professoressa Audrito e, per quanto riguarda la professoressa Claudia Landi, dal Grant dell’Università di Siena, PSR 2022-Curiosity-driven (F-CUR).

L’articolo completo è disponibile al link: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38755661/



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