Una sentenza che potrebbe cambiare molte cose nell’uso dei farmaci sui cavalli sportivi. Parliamo della sentenza della Corte di Cassazione uscita ieri nella tarda serata che riguarda il fantino Luigi Bruschelli detto Trecciolino. Notizia divulgata con una nota stampa, dalla Lav.
Nella nota si legge che la Corte ha rigettato il ricorso di Bruschelli avverso alla sentenza di condanna per maltrattamento di animali ricevuta in secondo grado di giudizio, dichiarando pertanto l’irrevocabilità della sentenza e della sua responsabilità penale per aver “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, maltrattato senza necessità, ovvero detenuto in condizioni incompatibili con la loro natura i cavalli Mocambo (positivo a fenilbutazone, ossifenilbutazone, flunixin, desametasone), S’Othierusu (positivo a ossifenilbutazone, flunixin), Fulmine Femmina (positiva a ossifenilbutazone, flunixin), che il Bruschelli presentava e faceva partecipare alle attività ufficiali di addestramento organizzate dal Comune di Siena per i cavalli in vista delle carriere del 2016, avendo preventivamente somministrato loro, in difetto di speciale abilitazione veterinaria (art. 348 c.p.), un cocktail di farmaci prevalentemente antinfiammatori (quali gli steroidei desametasone e prednisolone e i non steroidei fenilbutazone e flunixin): farmaci somministrati in dosi inferiori alla dose terapeutica consigliata, al fine di eludere i controlli antidoping, ma la cui combinazione era in grado di determinare un aumento delle performance sportive”.
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Luigi Bruschelli condannato dalla Corte di Cassazione per maltrattamento di animali
Una sentenza che potrebbe cambiare molte cose nell’uso dei farmaci sui cavalli sportivi
Di Redazione | 16 Febbraio 2024 alle 17:15
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