Una donna sola. Una moglie tradita. Soprattutto, una madre che si ritrova senza ruolo, isolata da un ménage familiare che l’ha espulsa. Lunetta Savino arriva al Teatro dei Rinnovati, protagonista de “La madre” di Florian Zeller, spettacolo diretto da Marcello Cotugno. La stagione teatrale “Sipario Rosso”, a cura del direttore artistico Vincenzo Bocciarelli, porta a Siena la storia di una donna ossessionata da una realtà multipla in cui tutto si sdoppia creando un’illusione di autenticità costante in tutti i piani narrativi. La partenza del figlio, ormai adulto, diventa un vero e proprio tradimento, come l’abbandono del nido, cui si aggiunge la decadenza dell’amore coniugale. Ma la responsabilità di questa solitudine non sta forse anche nell’aver rinunciato alla vita? Abdicare ai sogni e ai desideri unicamente per dedicarsi al proprio unico figlio maschio, non porta pericolosamente verso la disperazione? Sospesa tra ricordi e sogni, tra la brutalità del reale e una vertigine dell’inconscio, questa Madre diventa una figura emblematica di donna che si confronta con la vita. Accanto a Lunetta Savino troviamo Andrea Renzi, Niccolò Ferrero e Chiarastella Sorrentino.
Lo spettacolo, in scena questa sera alle 21 e domani alle ore 17 “è una black comedy scritta come un orologio- afferma Savino ai nostri microfoni- , come tutte le pièce di Zeller, sul tema dell’amore materno e sulle possibili derive patologiche cui può condurre”. Nella società liquida e levigata di Zygmunt Baumann e Byung Chul Han il senso di colpa non basta più a tenere vicini i figli. Nel dolore del lasciarli andare, per una madre, c’è tutta l’accettazione della vita nel suo divenire, c’è del lasciar andare una parte di sé per rinascere nel distacco.