Anche l’Azienda USL Toscana Sud Est aderisce alle iniziative della Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, per la Giornata mondiale del cuore, che ricorre il 29 settembre. Dal 26 settembre al 2 ottobre, infatti, ci sarà l’(H)Open week dedicata alle malattie cardiovascolari con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari, in particolare: aneurisma aortico addominale, infarto cardiaco e patologie valvolari.
A livello mondiale, le malattie cardiovascolari (MCV) costituiscono la principale causa di morte. In Solo nel nostro Paese sono responsabili del 35.8% di tutti i decessi: 32.5% negli uomini e 38.8% nelle donne. Queste patologie si presentano nelle donne con un ritardo di almeno dieci anni rispetto agli uomini, poiché fino alla menopausa sono protette dallo “scudo” ormonale (in particolare, degli estrogeni). In seguito vengono colpite addirittura più degli uomini da eventi cardiovascolari, spesso tra l’altro più gravi, anche se si manifestano con un quadro clinico meno evidente.
Queste le iniziative in programma all’ospedale di Campostaggia:
Mercoledì 27 settembre si effettueranno, gratuitamente, valutazioni sulla popolazione femminile con analisi dei fattori di rischio cardiovascolari ed ecg. L’accesso potrà avvenire solo tramite appuntamento, fino ad esaurimento posti. È possibile prenotare ai numeri 0577 994712 e 0577 994902 chiamando, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 16.
“Come ogni anno, l’unità operativa Cardiologia del presidio ospedaliero Alta Val d’Elsa aderisce con grande piacere a questa importante iniziativa, – dice il direttore di Cardiologia di Campostaggia Antonio D’Arpino. – La Giornata mondiale del cuore ci offre l’opportunità di dare spazio alla prevenzione e di promuovere la salute delle cittadine della Valdelsa. Con questi incontri vogliamo sempre più sensibilizzare la popolazione sull’importanza di mantenere un corretto stile di vita e incoraggiare una costante relazione con il proprio medico curante e con lo specialista cardiologo”.