Neve e grandine sui vigneti già in pieno risveglio e sui prati pronti per essere sfalciati, mentre gli apicoltori, a causa del freddo, sono costretti alla nutrizione di soccorso per scongiurare la morte delle api. E’ allerta massima tra gli agricoltori dopo il crollo delle temperature in Toscana che ha portato la neve anche a bassa quota insieme ad alcuni eventi grandinigeni nell’area del senese e dell’aretino. La grande preoccupazione è per le gelate tardive che rischiano di compromettere i prossimi raccolti.
A dirlo è Coldiretti Toscana in occasione della perturbazione che sta colpendo tutta la regione con neve, gelo, pioggia e temporali.
Le temperature estive e ben superiori alla media stagionale delle scorse settimane hanno accelerato il germogliamento delle piante e la nascita dei primi frutti che ora si trovano in una fase molto delicata della loro crescita. Il brusco calo della colonnina di mercurio rischia infatti di “bruciare” i fiori compromettendo lo sviluppo vegetale della pianta.
In pericolo sono viti, olivi, alberi da frutto e ortaggi in pieno campo con le piantine che sono state messe a dimora negli scorsi giorni. Il maltempo sta alimentando più di una preoccupazione anche tra gli allevatori che speravano in una fienagione generosa: la presenza della neve nei prati e nei pascoli potrebbe danneggiare il primo taglio di erba medica indispensabile per l’alimentazione degli animali arrecando un doppio danno alle aziende.
Diverse sono le segnalazioni di grandinate a macchia di leopardo al Codipra Toscano, il consorzio toscano per la difesa delle produzioni agricole che si occupa di assicurazioni agevolate contro i rischi meteoclimatici: la grandine ha colpito alcuni vigneti tra la località Monti a Gaiole in Chianti e del Valdarno aretino. In Garfagnana, a Camporgiano, i fiocchi di neve hanno avvolto i vigneti eroici di un’azienda che ora teme per le nuove gemme. In allerta gli apicoltori che stanno ricorrendo alla nutrizione di soccorso per salvare le famiglie che non trovano di cui alimentarsi fuori dalle arnie.
La neve fuori stagione così come le gelate tardive sono fenomeni collegati alla crisi climatica che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’agricoltura – conclude Coldiretti Toscana – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze degli effetti del clima con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo