Malvivente clandestino arrestato dalla Polizia nel senese

Di Redazione | 15 Gennaio 2019 alle 16:01

Malvivente clandestino arrestato dalla Polizia nel senese

P.Y, 33enne ucraino, si nascondeva ad Abbadia San Salvatore: condanne per droga, furti, evasione e incendio

E’ stato arrestato dalla Polizia di Stato, nella serata di ieri, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli, P.Y., ucraino di 33 anni.

Lo straniero, residente ad Ischia, da qualche mese si era trasferito ad Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena.
Nonostante la giovane età, l’uomo annovera un curriculum criminale di prim’ordine, tant’è che ha iniziato a delinquere dal 2007, poco più che maggiorenne, ed ha subito ben cinque condanne e altri denunce per i reati di furto, evasione ed incendio, nonché per reati in materia di sostanze stupefacenti e immigrazione clandestina.

Sul suo conto era stato emesso ordine di carcerazione per una pena complessiva di due anni di reclusione, parte della quale trascorsa agli arresti domiciliari, e ora deve scontare quasi nove mesi.
L’uomo si era reso irreperibile da qualche tempo facendo perdere le proprie tracce, fin quando a la Squadra Mobile della questura di Siena ha scoperto che aveva trovato riparo presso un Centro di recupero per dipendenze ad Abbadia San Salvatore.

P.Y. è stato infatti rintracciato in un piazzale della cittadina badenga e, alla vista dei poliziotti, in un primo momento ha negato la sua reale identità.
Accompagnato in Questura e sottoposto a foto segnalamento da parte della Polizia Scientifica, è emerso che, proprio per i reati commessi, gli era stato revocato il permesso di soggiorno.
Lo straniero era, quindi, clandestino sul territorio nazionale fin dal 2009, e nei suoi confronti erano stati emessi due provvedimenti di espulsione, ma evidentemente non aveva mai lasciato l’Italia.

Agli agenti ha dichiarato di avere qualche problema di salute e aveva trovato ospitalità nella comunità.
L’uomo, dopo gli accertamenti di rito, è stato portato in carcere, e allo stesso tempo sono state subito attivate con l’Ufficio Immigrazione le pratiche per procedere al successivo allontanamento dal territorio nazionale.



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