A seguito del nostro articolo di ieri sulla mandria dei bovini bradi nel comune di Asciano, oggi torniamo su questa vicenda con notizie di prima mano che ci fornisce l’avvocato Lorenzo Bonomi, amministratore di sostegno del proprietario del bestiame, che da tempo non è più in grado di badare ai suoi animali e si trova in condizioni di indigenza.
“Fui nominato d’urgenza come amministratore provvisorio e poi il provvedimento è diventato definitivo dal primo gennaio 2020 del proprietario del bestiame”, ci spiega l’avvocato Bonomi.
“ Da ottobre 2019 ad inizio gennaio 2020 vi è stato un primo intervento da parte di una ditta campana, il cui modo di operare si è rivelato inefficace, avendo ottenuto la cattura di soli due tori, con grave rischio per l’incolumità personale di chi operava, stante l’aggressività degli animali”.
La seconda ditta interpellata proviene dalla maremma e ha molta dimestichezza con i bovini bradi. Avrebbero dovuto cominciare il lavoro di recupero a marzo, ma purtroppo il covid ha bloccato tutte le iniziative.
“ Oggi è già stato costruito un primo recinto e altre opere verranno realizzate con l’accordo anche della proprietà del terreno, auspicando di riuscire a portare a termine le operazioni in breve tempo. Purtroppo alcuni ritardi si sono registrati ma sono a me imputabili solo quei pochi successivi all’ottobre 2020”
A cosa sono dovuti i ritardi oltre al blocco dovuto alla pandemia?
“ Sono dovuti all’imposizione di identificare gli animali sul luogo in cui si trovano, che a mio parere è stato un vero e proprio non sense dettato da un eccessivo formalismo che nel caso di specie avrebbe dovuto cedere in vista della sicurezza degli operatori che avrebbero dovuto materialmente catturare e avvicinare gli animali. Posto che comunque la soluzione che era stata prospettata più di due mesi fa garantiva anche la sicurezza degli animali in questione che essendo privi di profilassi sarebbero comunque stati isolati”.
Lunedì l’ordinanza del sindaco di Asciano,Fabrizio Nucci, che prevede l’inizio delle operazioni di recupero degli animali entro sette giorni.
“Affermare che compete esclusivamente all’amministratore di sostegno trovare una soluzione, è fuorviante nella misura in cui il problema della gestione di quei bovini era noto a tutti gli enti competenti già da molto tempo prima della mia nomina, addirittura sin da quando era il proprietario a gestire in maniera disastrosa l’allevamento, nel più totale dispregio di ogni norma. Ma tuttavia all’epoca devo registrare che non sono state prese iniziative di alcun genere, quando invece, al tempo, la soluzione sarebbe stata molto più semplice”
Per mettere in piedi l’operazione di recupero della mandria ci vogliono uomini e mezzi, tutto questo ha un costo. Chi paga il conto?
“Mi trovo a dover operare senza avere a disposizione alcuna liquidità, cosa che rende estremamente difficile reperire materiali, risorse e persone disposte a impegnarsi gratuitamente, come peraltro sto facendo io, come previsto dalla legge per l’ufficio di amministratore di sostegno. Se non vi fosse stato l’intervento del Comune di Asciano, anche quel poco che si è fatto, sarebbe rimasto un’utopia.
Concludo, ricordando che il mio incarico non è limitato alla sola gestione della mandria in questione, ma anche alla gestione della persona che ne è formalmente proprietaria. E anche tale aspetto meriterebbe un approfondimento, forse maggiore rispetto alla questione dei bovini, perché tutta la vicenda che riguarda questa persona, è purtroppo molto grave e costellata da storture del sistema che, a volte, lascia gli ultimi abbandonati a sé stessi”.
Viola Carignani