Manovra finanziaria sanità, Monaco: "Voci discordanti dal Governo, noi siamo qui ed aspettiamo"

Via libera dal Consiglio dei Ministri alla Legge di Bilancio. Voci discordanti sulle risorse destinate al comparto della salute, politica divisa e Ordine dei Medici che fa le prime valutazioni

Di Redazione | 17 Ottobre 2024 alle 18:30

La sanità è una delle priorità del Governo. A ribadirlo è stata la premier Giorgia Meloni al termine del via libera definitivo alla Legge di Bilancio 2025. I pareri a riguardo però sono contrastanti. C’è chi parla di 3,7 mld in più, chi di 2,3 mld in più rispetto al 2024, mentre l’opposizione parla di soli 880 milioni di euro per il 2025. Cifre che incidono molto sulla futura condizione della sanità pubblica dei prossimi anni. Ad essere in allerta in primis sono i medici che da anni segnalano forti criticità nel comparto salute.

“Le voci sono discordanti – spiega Roberto Monaco, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Siena -. Si parlava prima dei 3 miliardi e mezzo, poi si parlava di meno. È uscita la nota di Giorgia Meloni che dice che i soldi ci sono e verranno finanziati in parte sempre più cospicua. Però Giorgetti dice che i soldi non ce ne sono tantissimi invece. Noi vogliamo capire esattamente quale è la situazione. Con poco personale non si può pensare di risolvere il problema delle liste d’attesa, non si può pensare di risolvere il problema delle aggressioni, non si può pensare di risolvere i problemi dei turni massacranti e del burn-out. C’è bisogno di personale”.

Oltre all’ambiguità sulle risorse effettive che verranno finanziate nel 2025 per cui la politica si è divisa, il Governo rilancia però con il piano triennale di reclutamento da 30 mila assunzioni, delle quali 10mila medici e 20mila infermieri.

“Noi siamo attenti da una parte a capire che il Governo sta investendo sulla sanità e su questo chiaramente siamo contenti – prosegue Monaco -. Però capiamo che le opposizioni hanno ragione, pensando che forse questo non basta e allora stiamo ad aspettare, guardiamo tutto quello che arriva e a quel punto daremo una valutazione dopo aver visto i conti. Perché non sarebbe corretto nei confronti dell’uno e dell’altro se noi da medici andassimo a capire prima degli altri, che fanno questo lavoro quanti soldi arrivano. Noi siamo qui ed aspettiamo. Dopodiché valuteremo se quello che sarà il Sistema Sanitario Nazionale del prossimo futuro che noi amiamo che vorremmo sempre tutelato”.



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