“Niente cambia, perché molte cose stanno cambiando in questo paese. Non c’era bisogno dell’elezione del Presidente della Repubblica per capirlo, vista la situazione di crisi che già era presente e a cui questi due anni di pandemia hanno fatto da detonatore. Avere le stesse due persone alla guida, al di là di ogni tipo di giudizio politico, significa affrontare un periodo completamente diverso”.
Il professor Luca Verzichelli del dipartimento di Scienze Scienze politiche, sociali e cognitive dell’Università di Siena, ospite stamani di “Buongiorno Siena”, sintetizza così la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, in una settimana in cui, guardando il risultato, potrebbe sembrare che non sia successo niente: si era partiti infatti con Mario Draghi presidente del Consiglio e Mattarella Presidente della Repubblica e, dopo sei giorni e otto elezioni, così siamo arrivati.
In realtà invece è successo molto e, anche se la soluzione raggiunta sembra aver salvato tutti, sono stati giorni tristi per la politica italiana e i partiti ne escono più o meno tutti con le ossa rotte.
“Se guardiamo alla leadership partitica e alla classe dirigente – aggiunge Verzichelli – non possiamo certo asserire che ci sia un solo vincitore o qualcuno che ha da guadagnare. Queste elezioni hanno evidenziato l’assenza di responsabilità dei leader politici e l’incapacità di un parlamento, tornato centrale per le decisioni, di trovare la quadra.
Non ho mai pensato che Mattarella non sia stato sincero nel negare inizialmente la ricandidatura – dice ancora il professore – penso più che altro che sia stato il grande rapporto che ha sempre dimostrato di avere con le istituzioni a convincerlo, come del resto confermano le prime parole che ha detto: “Accetto per senso di responsabilità, i doveri prevalgono sulle prospettive personali”.
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