MedioEtruria, opera faronica o stazione fantasma tra logiche politiche e campanilismo

Le imminenti elezioni regionali, prima in Umbria e il prossimo anno in Toscana, giocano un ruolo fondamentale in questa partita

Di Redazione | 22 Ottobre 2024 alle 16:30

Una costruzione da 79 milioni di euro o una stazione fantasma. L’Alta Velocità MedioEtruria a Creti, nel comune di Cortona in provincia di Arezzo, in questo momento paradossalmente è entrambi.

Un’opera che sarà pronta nel 2029 in grado di accogliere fino a 14 coppie di treni e di collegare l’Umbria al resto d’Italia, secondo il ministro alle infrastrutture Matteo Salvini; una stazione che non verrà mai realizzata secondo il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani.

La struttura si trasforma in base al filtro con cui la si guarda e ad influenzare i punti di vista è la politica. Le imminenti elezioni regionali, prima in Umbria e il prossimo anno in Toscana, giocano un ruolo fondamentale in questa partita. In Umbria le carte sono già state scoperte, si voterà il 17 e il 18 novembre, e le due candidate più forti in teoria sono la presidente uscente Donatella Tesei (centrodestra) e Stefania Proietti (campolargo di centrosinistra). Non a caso l’annuncio di Salvini in merito alla realizzazione della MedioEtruria e di altre infrastrutture è arrivato proprio da Perugia, da qui l’attacco di Giani: “È solo campagna elettorale”.

Le forze di centrosinistra della Toscana hanno prontamente bocciato l’indicazione di Rfi di realizzare la stazione a Creti, con l’assessore ai trasporti Baccelli che ha subito tuonato dicendo: “In quella zona della Regione l’alta velocità non verrà realizzata”. Non manca il ‘fuoco amico’ all’interno del centrodestra, per esempio il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, tira l’acqua al proprio mulino caldeggiando un potenziamento della stazione nel comune che amministra. Stessa richiesta, ma da un Primo Cittadino di centrosinistra, arriva da Gianluca Sonnini di Chiusi. Giani sosterrebbe l’ipotesi Rigutino sempre nella zona di Arezzo.

Una sintesi difficile da trovare per un’opera che dovrebbe accontentare due Regioni sotto elezioni, non dimentichiamo che in Toscana le votazioni sono dietro l’angolo anche se le carte sono ancora ben coperte. A questo si aggiunge il campanilismo di chi, giustamente o meno, cerca di far valere i proprio interessi a discapito di quelli degli altri. La stazione per ora fantasma di Creti è in una pericolosa zona grigia, al centro di fuochi incrociati difficili da placare che rispondono a logiche non sempre intuitive e difficili da prevedere.



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