Stesse avversarie del campionato 2017/2018 ad eccezione della neopromossa Cassino e di Bergamo
Il telefono di coach Federico Campanella è bollente come le temperature degli ultimi giorni. Sul filo diretto tra Siena e Roseto, dove si trova ancora l’head coach Moretti, giorno e notte si limano infatti gli ultimi dettagli per la stagione 2018/2019 della Mens Sana Basket, che partirà ufficialmente dopo Ferragosto.
“Il cervello va a mille, ogni giorno con Paolo buttiamo giù idee, strategie offensive e difensive. Non vediamo l’ora di cominciare a trasformare la teoria in pratica” racconta il vice coach biancoverde.
Per la Mens Sana stesso girone, l’Ovest, e stesse avversarie del campionato 2017/2018 ad eccezione della neopromossa Cassino e di Bergamo, new entry al posto di Cagliari che giocherà nell’Est. Tante similitudini a livello logistico, ma la musica sul campo nei prossimi mesi potrebbe essere diversa.
È ancora tempo di basket-mercato. Federico, facendo un paragone con il calcio, il colpo alla Cristiano Ronaldo c’è stato in questa serie A2?
Al momento direi di no, ma potrebbe essere dietro l’angolo. Mi riferisco in particolare a Capo d’Orlando che deve ancora scegliere un americano. Una piazza del genere che arriva dalla serie A1 potrebbe essere appetibile per un giocatore di alto livello.
Visti i roster allestiti finora, come ti sembra il livello tecnico del girone Ovest?
Rispetto all’anno scorso leggermente superiore. Mi viene da pensare alle due romane che hanno allestito squadre molto competitive fatte di talento, atletismo, esperienza. Scafati è stata costruita con equilibrio e accuratezza, con scelte ottime dal punto di vista tecnico e umano. E poi c’è Tortona che ha incrementato il budget rispetto all’anno scorso e secondo me è l’unica squadra del nostro girone che è come se giocasse con quattro stranieri. Ai due USA si sono aggiunti infatti gli arrivi di Ndoja, giocatore di categoria superiore, e Blizzard senza contare che gli italiani sono di prima fascia.
E le altre?
Biella è sinonimo di continuità. Portano avanti un progetto da anni e anche se hanno cambiato i due stranieri, da sempre fulcri del gioco, l’impostazione di coach Carrea e del G.M. Sambugaro è la stessa. Casale, dopo la finale promozione, resta una squadra di primissima fascia nonostante il nuovo allenatore mentre reputo intriganti Rieti e Latina, due squadre sullo stesso livello e che potrebbero fare un campionato superiore rispetto agli ultimi anni. Agrigento ha fatto scelte interessanti come Fontana, miglior under della serie B, e le ha affidate a coach Ciani, una garanzia per la Fortitudo.
Il punto interrogativo?
Direi Cassino, come tutte le neopromosse. Sarà una squadra da scoprire perché ha puntato su giocatori italiani che in serie A2 finora sono stati un po’ nell’ombra e possono essere affamati di successo; a questi ha aggiunto due americani che non hanno mai giocato in Europa.
Da chi ci si può aspettare di tutto?
Con coach Sacco in panchina, visto anche il “miracolo” dell’anno scorso a Bergamo, direi Legnano. Ha preso dei top player di serie B messi insieme a un giocatore come Raffa che garantisce numeri importanti in termini di punti e assist. Anche Trapani è una scommessa, ma ponderata.
Mancano all’appello Bergamo e Treviglio…
Sono partite un po’ in ritardo ma hanno allestito due roster interessanti, costruiti con criterio: molto talento negli stranieri ed esperienza nella scelta degli italiani.
E la Mens Sana?
Con Paolo lo abbiamo ripetuto tante volte in questi giorni: la nostra anima dovrà essere la difesa e ci aiuterà poi a sviluppare tutto il resto del gioco in attacco. Ma dal sistema difensivo e dall’aggressività dovrà nascere la nostra identità, con la quale i tifosi potranno identificarsi.
L’anno scorso il girone Ovest in testa e in coda ha avuto due squadre staccate dalle altre. Quest’anno cosa dobbiamo aspettarci?
Con la nuova formula delle tre promozioni e delle cinque retrocessioni mi aspetto molto più equilibrio. Finché i palloni non rimbalzeranno sul parquet parliamo di filosofia cestistica, ma credo che sarà un campionato molto livellato. Ad oggi non c’è una squadra nettamente più forte delle altre: tutte possono vincere o perdere con tutte e non vedo una disparità come nei casi di Casale e Napoli.