Mense scolastiche a Siena, 900 pasti in più del previsto e 22 tonnellate di plastica prodotte

La commissione mense, nella giornata di ieri, si è riunita per l'ultima volta in questo anno scolastico ed è stata presentata una relazione complessiva di tutto il lavoro svolto

Di Filippo Meiattini | 24 Maggio 2024 alle 18:35

L’ultima campanella sta per suonare ma per alcuni aspetti legati alla scuola è già tempo di bilanci. La commissione mense, nella giornata di ieri, si è riunita per l’ultima volta in questo anno scolastico ed è stata presentata una relazione complessiva di tutto il lavoro svolto.

Il Comune di Siena, dall’ingresso della nuova giunta, ha aderito al progetto SostenibilMense che, tra le altre cose, monitora il servizio che viene offerto a bambini e bambine.

“Grazie all’impegno dell’assessore Lorè c’è stata l’adesione a SostenibilMense dell’amministrazione comunale, cosa che il precedente assessore aveva ostacolato – ha detto il presidente della Commissione Mense, Fiorino Iantorno -. Per quanto riguarda ciò che emerge dalla relazione ci sono notizie positive e negative: materiali e materie prime rappresentano la parte buona, mentre i problemi sono i limiti strutturali della nostra mensa.

Ad esempio, ogni giorno la struttura di Asp fa 2900 pasti ma secondo la regolamentazione regionale e nazionale ne potrebbe fare solo 2000. Questo fa in modo che ci siano delle lavorazioni impossibili da fare e, di conseguenza, c’è uno scarso gradimento dei bambini. La scuola dell’infanzia mangia di più, invece, i dati della scuola primaria sono drammatici.

Altro dato molto negativo: la nostra mensa produce 22 tonnellate di plastica ogni anno, per via dei vassoi che andrebbero eliminati. Vanno fatti investimenti importanti sulla struttura e sulla formazione di chi lavora, se no non risuciremo ad avere una mensa buona e sostenibile. Adesso il comune dovrà darci una road map chiara degli investimenti”.

Filippo Meiattini

Filippo Meiattini è nato a Siena il 13 gennaio del 1999. A febbraio del 2021 è diventato giornalista pubblicista. Non ama parlare di sé, soprattutto in terza persona.



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