Da alcuni mesi ormai un consistente numero di migranti, perlopiù di origine pakistana, ha trovato un tetto nei parcheggi della città generando malumori in una fetta della popolazione. L’amministrazione comunale ha dapprima provato a risolvere la questione aprendo un centro per senza fissa dimora a Montalbuccio e poi istituendo per un periodo di tempo la vigilanza armata nei parcheggi. Provvedimenti che non hanno portato alla risoluzione della questione tanto che ne è nato un tavolo interistituzionale, di cui fanno parte Prefettura, forze di polizia, enti pubblici, Caritas e associazioni no profit che settimanalmente si ritrovano per fare il punto della situazione. Ma sono stati i due recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto i migranti a Siena, con il ferimento di quattro di loro e il conseguente fermo di polizia per il presunto autore delle aggressioni, a riaccendere i riflettori sul sistema di accoglienza nella provincia di Siena. Un sistema che ha prodotto negli ultimi 4 mesi 150 provvedimenti di revoca di accesso al Cas e, di conseguenza, circa 80 posti liberi nei centri. Ma la luce in fondo al tunnel è attesa per la fine di questo mese.
Nella provincia di Siena disposti negli ultimi quattro mesi “circa 150 provvedimenti di revoca dell’accesso al sistema di accoglienza Cas perché terminato l’iter per la protezione internazionale oppure per il superamento del limite di reddito previsto dalla normativa vigente”. Lo ha detto il Prefetto di Siena Matilde Pirrera parlando con i giornalisti in una conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione sui migranti e sul sistema di accoglienza in provincia di Siena. “Attualmente noi abbiamo in accoglienza oltre 1300 migranti di cui 50 minori non accompagnati e un centinaio di minori inseriti nei nuclei familiari” ha aggiunto Pirrera specificando: “ci sono ad oggi 80 posti liberi nei nostri Cas e vogliamo procedere immediatamente con l’accoglienza di tutti quelli che hanno le carte in regola, entro novembre verranno tutti accolti quelli già identificati e presenti sul territorio che sono un’ottantina”. “Nella giornata di ieri abbiamo accolto anche 8 richiedenti asilo che erano presenti in un Cas a Prato colpito dall’alluvione” ha concluso il Prefetto di Siena.
“Noi vorrei militarizzare la città, non ritengo ci sia questa necessità” ha sottolineato il sindaco di Siena Nicoletta Fabio specificando: “Il fenomeno migratorio è globale con cui Siena deve confrontarsi, l’amministrazione comunale farà quanto dovuto al momento opportuno che ritengo sia imminente”. “La questione è stata presa di petto” ha rassicurato il sindaco di Siena che ha poi concluso: “confido che entro questo mese il grosso delle problematiche possa essere affrontato e auspicabilmente risolto”.
“Siena è una cartina tornasole della situazione a livello nazionale, il fenomeno migratorio non si può fermare oggi e non si fermerà nel breve periodo e con cui tutti quanti dovranno fare bene o male i conti” ha detto il Questore di Siena Pietro Milone evidenziando come siano stati intensificati i controlli. “Aumentano nella misura in cui si posso verificare episodi come quelli dello scorso fine settimana, episodi riconducibili a liti all’interno di una comunità di persone che vivono una situazione di disagio” ha concluso Milone.