E’ di un mese fa la mobilitazione di una cinquantina di pakistani di fronte alla Prefettura di Siena per richiedere un posto nell’accoglienza, o meglio un posto dove dormire. Per il Prefetto Matilde Pirrera la situazione a distanza di trenta giorni è migliorata, e non descrive la questione pakistani come un’emergenza da risolvere ma da monitorare costantemente.
Per la Pirrera i migranti della rotta balcanica sono per la maggior parte migranti economici ed è difficile programmare i loro arrivi, a differenza di coloro che arrivano tramite il mediterraneo a cui è destinata la maggior parte dei posti nei Cas del territorio.
“Ci occupiamo dei richiedenti asilo, ne abbiamo presi 10 da ultimo, e ne abbiamo altri pochi da prendere, il tutto compatibilmente con la disponibilità dei Cas – sottolinea il Prefetto a margine delle celebrazioni per la giornata delle forze armate – oggi arriva una nave a Livorno, avremo nostra quota parte di migranti destinati, quindi cerchiamo di contemperare le esigenze di chi viene inviato dal ministero secondo criteri di ripartizione e di chi sceglie Siena, molti di questi sono migranti economici, lavoriamo per far sì che abbiano le tutela dei contratti di lavoro. Abbiamo iniziato dei controlli a tappeto, molti lavorano, altri sono vittime di caporalato, speriamo che l’organizzazione che fa arrivare questi immigrati sia a loro favore e non di stampo criminale, ci lavoriamo” assicura.
“Gli arrivi dalla rotta balcanica non sono programmabili – ricorda la Pirrera – se arrivano 300 migranti nulla è prevedibile, importante è accoglierli nel miglior modo possibile, senza che siano vittime di caporalato. Speriamo il fenomeno si ridimensioni” auspica il Prefetto.