Montanari replica a Nardella: "Dimissioni? Il sindaco di Firenze non ha competenze a Siena"

Il Rettore dell’Università per Stranieri in risposta al primo cittadino gigliato dopo la discesa in campo politico in vista delle amministrative

Di Cristian Lamorte | 6 Febbraio 2024 alle 17:57

Montanari replica a Nardella: "Dimissioni? Il sindaco di Firenze non ha competenze a Siena"

“Siamo a Siena e il sindaco di Firenze non ha nessuna competenza su Siena”.

Con queste parole e in modo lapidario il rettore dell’Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari rispedisce al mittente, il sindaco di Firenze Dario Nardella, la richiesta di dimissioni dopo la discesa in campo politico con la nascita dell’associazione 11 agosto in vista delle amministrative fiorentine.

La respinta all’invito del primo cittadino gigliato giunge da Siena a margine del convegno sul decennale della carta di Siena. E sul tema dell’immigrazione Montanari ha le idee chiare su cosa si possa fare di più.“Intanto possiamo cominciare a considerarli persone, non alieni e non stranieri. Lo dice il Rettore dell’Università per Stranieri – ha sottolineato Montanari -. Dobbiamo parlare di persone migranti e non solo di migranti. Questa idea di guardarli e sentirli come persone e costruire un’accoglienza vera, che non chieda loro solamente di integrarsi nella nostra società ma che faccia aprire la nostra società ad altre culture. Credo che la Carta di Siena sia stata un’esperienza importante, un documento importante. Sono molto felice che proprio nella nostra Università si discuta della Carta a dieci anni dalla sua nascita – ha concluso Montanari – e in un quadro che per molti versi non è certo migliorato nella sensibilità del Paese circa l’accoglienza dei migranti”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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