Oggi riuniuone del Cda del Monte dei Paschi
Primi scambi positivi per Mps in Piazza Affari. Il titolo guadagna l’1,8%, mentre ieri aveva chiuso la seduta in perdita dell’1,9%. E’ convocato intanto per oggi a Rocca Salimbeni il cda di Banca Monte dei Paschi. Secondo quanto si apprende sul tavolo dei consiglieri l’ad Fabrizio Viola mettera’ alcune delle possibili soluzioni che sarebbero in questo momento al centro dei contatti con la Bce e le altre autorita’ interessate alla situazione dell’istituto senese. Secondo le stesse fonti quello di oggi dovrebbe essere, comunque, un consiglio “interlocutorio” e nessuna decisione dovrebbe essere ufficializzata. Mentre si avvicinano gli stress test (29 luglio), la cui diffusione e’ prevista nella serata di venerdi’ 29 luglio e che il presidente Abi definisce “astrusi nel metodo e nel merito”, Mps, le banche d’affari, le autorita’ di vigilanza e il governo stanno mettendo a punto un piano in tre fasi per cercare di raggiungere tutti gli obiettivi. Tutto deve partire da una cessione ‘importante’ dei crediti deteriorati, forse 10 o piu’ miliardi, a un veicolo esterno costituito con l’ausilio di banche d’affari e con un ruolo di Atlante per l’acquisto delle tranche. La cessione avverrebbe a prezzi superiori a quelli visti con le quattro banche in risoluzione, ma comunque inferiori a quelli dei valori in bilancio a Mps, creando cosi’ la necessita’ di capitale fra 1,5 e 2 miliardi di euro. A quel punto pero’ la banca senese sara’ libera da un importante fardello di sofferenze e potra’ presentarsi sul mercato per raccogliere capitale in maniera piu’ agevole. Ma per evitare che l’operazione sia un ‘salto nel buio’, lo Stato italiano farebbe il garante di ultima istanza potenziale nel caso nessuno sottoscriva l’aumento di capitale. Va poi detto che il conto finale dell’operazione salira’ proprio per evitare di coinvolgere i piccoli risparmiatori. Per approvare questo schema di aiuti di stato (ancorche’ potenziali visto che il Tesoro non intende diventare socio di maggioranza del Monte), la Ue infatti chiede l’applicazione della burden sharing, riconoscendo tuttavia il potenziale impatto dirompente se questa viene applicata ai piccoli risparmiatori.