La Festa Medievale “Monteriggioni di torri si corona” è giunta alla sua trentesima edizione.
Dopo lo stop pandemico biennale e una due giorni rievocativi nel 2022, riparte ora con molte novità e cambiamenti, destinati a ridisegnarla e renderla più attinente agli anni e al momento economico che stiamo vivendo.
La prima novità è proprio quella di una maggiore condivisione con i soggetti del territorio. L’obiettivo corrisponde infatti a rendere la Festa sostenibile ed a far crescere il livello costantemente, fondandosi su buone pratiche finalizzate peraltro a migliorare il livello di ricostruzioni, allestimento e ambientazioni, pur ricordando che essendo una kermesse popolare, dunque non solo ed esclusivamente una rievocazione, deve mantenere il giusto compromesso con la presenza degli spettacoli.
L’attenzione principale è stata posta sulle famiglie, cercando di attrarle, facendo passare loro delle ore spensierate e divertenti, a un costo accettabile. Inoltre, si è rinnovato il rapporto con le associazioni del territorio, che per mesi e a cadenza regolare si sono confrontate con gli organizzatori per trovare un programma comune e condiviso, affrontando tutti gli aspetti inerenti alla migliore riuscita possibile (dandosi delle regole, lavorando sulla proposta filologica per gli aspetti culinari, di allestimento e degli abiti da indossare).
In altre parole è una Festa che nasce nel segno della condivisione.
Per tutte queste motivazioni, la formula ha avuto un chiaro ripensamento e avrà ancora altri aggiustamenti, sempre concordati, nelle prossime edizioni, per tenere alta la qualità anche di fronte alla grande concorrenza ormai presente a livello nazionale.
LE NOVITA’.
Le novità più significative riguardano la durata di un solo fine settimana lungo, fatto della tradizionale cena-spettacolo del giovedì e dei tre giorni seguenti di Festa vera e propria. Il prezzo del biglietto di accesso al Castello sarà “popolare”, attestandosi su 5 euro per i non residenti, permettendo così anche alle famiglie numerose di non essere penalizzate. Tutti i residenti del Comune di Monteriggioni, invece, potranno entrare gratuitamente nei tre giorni semplicemente mostrando la carta di identità alle biglietterie.
Per venire incontro alle associazioni del territorio ed avere anche dei prezzi calmierati per il cibo erogato nelle “taverne”, non sarà chiesto a esse alcun contributo o percentuale sugli incassi. Si tratta anche di un giusto riconoscimento per il lavoro impegnativo che svolgono con orgoglio e senso di appartenenza a una comunità che vuole mostrarsi per la sua storia e tradizioni.
Sempre in argomento “proposte culinarie” è stato realizzata e condivisa una raccolta di pietanze tratte da ricettari di fine XIII secolo-XV secolo; le associazioni si atterranno rigorosamente a esse, e peraltro, hanno già scelto un piatto che sarà oggetto di giudizio da parte di una giuria di esperti. È stato, così, istituito ufficialmente il premio “La XV torre” per la migliore proposta filologica composta da cibo e allestimento.
L’Amministrazione comunale sta inoltre rinnovando gli abiti storici da indossare; dopo aver partecipato al bando regionale “maniFestazioni storiche” 2022, infatti, il Comune è risultato assegnatario di risorse con le quali ha potuto realizzare numerosi completi di base da mettere a disposizione dei membri delle associazioni impegnati nella Festa, indirizzando così verso la filologia e non ispirandosi alle sartorie teatrali, per rendere sempre più convincente l’atmosfera medievale. Questa operazione, che ha arricchito il guardaroba della Festa, verrà ripetuta anche per il bando pertinente al 2023.
Infine il manifesto della Festa. In questa edizione si è scelto per la prima volta di affidarlo a un grande autore, andando così a rappresentare non solo un notevole veicolo promozionale ma anche un unicum da collezionare. A brevissimo sarà svelato l’autore scelto che, si anticipa, è di altissimo livello: un vero e proprio maestro.
“Monteriggioni di torri si corona” – afferma l’Assessore alla cultura Marco Valenti – non è una rievocazione o un atto ricostruttivo bensì un “prodotto” popolare fatto di tradizione e cultura, volto al divertimento del pubblico donando spensieratezza ma con la voglia di fare bene mantenendo livelli di attendibilità storica. Ci attendiamo che il nuovo format possa donare alla Festa quel necessario rinnovamento nel solco della tradizione che l’ha resa famosa».